Tutto il mondo Occidentale conosce il Natale come una festività volta al consumismo, scandita tra scambio di regali e cene in famiglia. Il Natale, però, ha anche un profondo significato religioso. Il 25 dicembre rappresenta, per tutti i credenti, la natalità del “bambin Gesù”.
Sabato 25 dicembre 2021 si celebrerà il Natale
Quest’anno le festività natalizie, al pari di quelle pasquale, saranno letteralmente rimosse dal calendario. In Italia, così come nel resto del mondo, il Covid ha condizionato l’intero anno e le sue festività.
Il Dpcm Natale, anche se in fase di revisione, circa gli spostamenti e la possibilità di aderire al consueto pranzo natalizio, ha imposto rigide misure per i cittadini italiani.
In attesa di poter finalmente aderire al consueto scambio di regali, prospettiamo il Natale del 2021, con un clima maggiormente sereno. La speranza ultima è sempre la stessa: debellare il pericolo Covid.
Le origini del Natale nell’antica Roma
Già i romani festeggiavano intorno al 25 dicembre. In realtà, i romani celebravano diversi culti, nelle date tra il 17 ed il 24 dicembre, durante le festività dedicate al dio Saturno.
Soltanto negli anni, convenzionalmente, si è indicato il 25 dicembre come la data della nascita di Gesù Cristo. Ogni culto, però, ha le proprie differenze.
Il Natale ebraico e cristiano
I cristiani cominciarono ad attribuire un significato ben specifico al 25 dicembre, soltanto intorno al IV secolo d.C. In quell’occasione, vennero rispolverate ed innovate le festività romane, con un’attribuzione di un significato differente.
Gli ebrei, invece, già nel II secolo a.C., festeggiavano intorno al mese di dicembre, attraverso l’Hannukkah, la consacrazione del Secondo Tempio di Gerusalemme.