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Uomo di Sala Consilina infettato durante una trasfusione nel 1989, Ministero condannato a risarcirlo con 300mila euro

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Un uomo di Sala Consilina infettato durante una trasfusione nel 1989, il Ministero è stato condannato al risarcimento di 300mila euro. All’inizio degli anni 2000, scoprì di avere un’epatopatia cronica correlata all’HCV, con evidenti segni di epatolisi. Dopo circa vent’anni di attesa, ha finalmente ottenuto giustizia. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Infettato con una trasfusione, Ministero condannato al risarcimento

Nel 1989, a causa di una ferita, un uomo di Sala Consilina si trovò costretto a sottoporsi a una trasfusione di sangue presso l’ospedale di Polla. All’inizio degli anni 2000, scoprì di avere un’epatopatia cronica correlata all’HCV, con evidenti segni di epatolisi. Dopo circa vent’anni di attesa, ha finalmente ottenuto giustizia: il Ministero della Salute è stato condannato a risarcirlo per un importo di circa 300mila euro. La vicenda riguarda un sessantenne, assistito dall’avvocato Valentina Gasaro, e ha inizio nel marzo del 1989, quando il giovane salese si trovò a dover affrontare una grave ferita che richiese una trasfusione.

Si dirige, quindi, all’ospedale Luigi Curto di Polla, dove viene sottoposto a quella che sembrava una normale trasfusione di sangue. Tuttavia, il sfortunato protagonista della vicenda non si rende subito conto di essere stato infettato. Solo all’inizio degli anni Duemila decide di sottoporsi a una serie di accertamenti a causa di problemi di salute insorti senza un apparente motivo. Si scopre così che la sacca di sangue, secondo le analisi dei periti, risulta positiva per anti-Hcv. Inizia quindi un lungo braccio di ferro legale con il Ministero della Salute, che ha più volte suggerito che la questione fosse soggetta a prescrizione.

La sentenza

Il Tribunale di Potenza, sezione civile, presieduto dal giudice Generoso Valitutti, ha accolto la posizione dell’avvocato Valentina Gasaro, legale del paziente infetto, respingendo la prescrizione e ordinando al Ministero di risarcire un importo di 295.952 euro per danni non patrimoniali. Inoltre, il Tribunale ha condannato il Ministero della Salute a coprire le spese legali dell’uomo, ammontanti a circa 22.000 euro. Il Ministero è anche responsabile per tutte le spese di consulenza.

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