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Salernitana-Sampdoria 3-2, l’analisi e le chiavi del match

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Di Alessandro Faggiano

Salernitana-Sampdoria 3-2, l’analisi e le chiavi del match

I granata portano a casa i tre punti e lo fanno con una rimonta straordinaria, così come quella compiuta all’esordio all’Arechi contro il Cittadella. Ancora una volta la Bersagliera la ribalta da situazione di svantaggio e lo fa con uno dei migliori acquisti di questa campagna estiva. Braaf è l’uomo partita e, dopo una partita bella e sofferta da ambo le formazioni, indirizza la partita e i tre punti verso Salerno.

Salernitana-Sampdoria 3-2, la cronaca del match

Nemmeno un giro di lancette e “speedy” Simy la butta dentro dopo una tragica gestione difensiva della squadra allenata da Andrea Pirlo. Il nigeriano si trova al posto giusto nel momento giusto e insacca a porta vuota. Nel giro di due minuti la Salerntiana va vicino al raddoppio con un bolide di Tongya su assist di Simy ma Vismara, questa volta, è bravo a dire di no. La difesa granata però traballa e Bronn, al quinto minuto, si fa infilare da Tutino. L’ex di giornata supera anche Sepe con uno scavino elegante e tutto solo, a porta vuota, mette dentro la palla che vale il pareggio.

È un caso particolare, quello della Salernitana, con una fase offensiva  creativa e di assoluto livello e una difensiva che, invece, farebbe fatica anche nelle serie inferiori. In meno di un quarto d’ora fioccano le occasioni da una parte e dall’altra, con la Salernitana che va vicino al nuovo vantaggio con un tiro di Bradaric dal centro dell’area. Proprio nell’ennesimo uno contro, Gennaro Tutino salta nuovamente Bradaric, mette un pallone invitante d’esterno per i compagni. Daniliuc salta a vuoto e Coda riceve l’assist del compagno di squadra, che da distanza ravvicinata non sbaglia: bolide imprendibile e Samp che ribalta completamente la partita. La truppa di Martusciello non demorde ma dà la sensazione di non riuscire a trovare ordine. La compagine ligure, dall’altro lato, serra i ranghi e riesce a gestire con maggior facilità le folate dei padroni di casa. Amatucci riesce quasi a pareggiarla con un tiro da fuori area deviato dalla difesa che, per poco, non beffa Vismara. È l’ultimo squilo del primo tempo: dopo il gol del vantaggio della formazione ospite, il ritmo è calato e la squadra di Andrea Pirlo ha difeso il risultato senza soffrire troppo

Al rientro dagli spogliatoi la Salernitana prova a cambiare il canovaccio del match, con una pressione più spinta e un maggior numero di giocatori  in avanti. Prima Daniliuc e poi Tongya provano la conclusione dalla distanza ma, in entrambi i casi, senza successo. Dopo alcuni minuti soporiferi dei liguri, è Tutino che prova a lanciare un messaggio, trovando lo spazio per una buona conclusione dal limite dell’area. Poco dopo arriva il rigore a favore della Samp. L’arbitro, però, vuole vederci chiaro, viene richiamato al VAR e il fischietto dice che non c’è nulla. Un episodio che cambia il volto della partita e dopo appena tre minuti, dopo azione insistita dei granata, Verde pennella una palla perfetta sulla testa di Antonio Valencia che, molto abilmente, la mette lì dove Vismara non può arrivare. Il vento cambia e la Samp si arrocca, mentre la truppa di Martusciello, alta nel morale, prova a compiere il contro-sorpasso. Ci provano tutti: Bronn, Simy, Daniliuc, Tongya. L’estremo difensore blucerchiato, però, risponde sempre presente lì dove necessario e si fa perdonare dell’errore in apertura di match.

La Samp prova a rimettere la testa avanti ma lo fa con sempre minor convinzione. Più passano i minuti, però, più le due formazioni si ritrovano sulle gambe, complice anche il forte caldo che non accenna ad attenuarsi. Col calo del ritmo cala anche l’intensità del tifo granata, che sembra accontentarsi di un pareggio contro una delle squadre più blasonate del torneo cadetto. Il calcio però è strano e ancora una volta, in un momento “morto” dell’incontro, arriva la staffilata del vantaggio granata: il neo-entrato Braff – che pochi minuti prima aveva sparato un pallone direttamente in Curva Sud – trova il jolly: tiro di destro a giro, deviazione decisiva di un difensore avversario e Vismara beffato. Contro-sorpasso riuscito, i padroni di casa rimettono la partita in carreggiata e fanno 3-2 a 5 minuti dalla fine del tempo regolamentare. L’Arechi si riaccende e la Samp accusa il colpo. Gli uomini di Pirlo non riescono a reagire e nonostante qualche piccolo, immancabile brivido (inclusa l’inutile e quanto mai dannosa espulsione di Kallon sul finale per proteste veementi contro l’arbitro Feliciani, oggi impeccabile) la Salernitana trova i 3 punti e sale a quota sei. L’Arechi intero esplode di felicità. Dopo un lungo incubo, si torna a sognare attimi di felicità.

L’analisi tattica: il centrocampo non fa filtro. La fase offensiva funziona bene, quella difensiva è

Si poteva intuire fin dal pre-partita con l’annuncio delle formazioni e una Salernitana a trazione decisamente offensiva. Martusciello rischia tutto e mostra una squadra dall’altissimo potenziale offensivo ma estremamente pericolante dietro. È una girandola di emozioni per entrambe le squadre. A centrocampo manca un filtro e i doriani spingono forte sia al centro che sull’out di sinistra difeso da Bradaric e Tongya.

La parola chiave che può caratterizzare questa Bersagliera è squilibrio. Ad una fase offensiva decisamente prolifica e per larghi tratti anche divertente, fa da contraltare una fase difensiva incredibilmente fragile. Le ragioni, tra l’altro, andrebbero ricercate non solo nella difesa ma anche nel centrocampo e nell’assetto tattico scelto da Martusciello. Il terzetto di centrocampo formato da Amatucci, Tongya e Valencia non svolge alcuna funzione di filtro. Manca un “medianaccio” che possa coprire il campo a grandi falcate e limitare le occasioni di superiorità numerica della squadra avversaria.

Va detto, però, che una Salernitana così divertente non la si vedeva da un po’, probabilmente dai tempi in cui Paulo Sousa mostrava il bel gioco unito ai risultati. È vero: è un’altra categoria, ma quel senso di impotenza che  pervadeva i cuori granata accompagnava la Bersagliera da troppo tempo. Mancano pochi giorni alla chiusura del mercato e queste prime quattro uscite stagionali ufficiali hanno mostrato tutte le potenzialità e tutte le fragilità di una squadra bella ma ancora incompleta.

QUI, LE PAGELLE DELLA SALERNITANA. BRAAF ENTRA E METTE LA FRECCIA.

Salernitana-Sampdoria 3-2, il tabellino

Reti: 1’ pt Simy (SAL), 4’ pt Tutino (SAM), 22’ pt Coda (SAM), 15’ st Valencia (SAL), 40’ st Braaf (SAL).

Salernitana: Sepe, Bradaric (25’ st Njoh), Velthuis, Daniliuc, Tongya, Simy, Valencia (25’ st Braaf), Bronn, Verde (44’ st Gentile), Tello (17’ st Kallon), Amatucci. All. Giovanni Martusciello

A disposizione: Fiorillo, Corriere, Ruggeri, Iervolino, Di Vico, Sfait, Legowski.

Sampdoria: Vismara, Romagnoli, Bellemo (46’ st Kasami), Coda, Tutino (25’ st Sekulov), Meulensteen (46’ st La Gumina), Depaoli (34’ st Venuti), Bereszynski, Ioannou, Veroli, Benedetti (25’ st Akinsanmiro). All. Andrea Pirlo

A disposizione: Ravaglia, Vieira, Giordano, Ferrari, Yepes, Girelli, Vulikic.

Arbitro: Ermanno Feliciani di Teramo.

Assistenti: Giuseppe Di Giacinto (sez. Teramo) – Marco Ceolin (sez. Treviso).

IV Uomo: Enrico Gemelli (sez. Messina).

Var: Paolo Mazzoleni (sez. Bergamo).

Assistente Var: Kevin Bonacina (sez. Bergamo).

Ammoniti: Kallon (SAL), Bellemo (SAM).

Espulsioni: Kallon (SAL).

Angoli: 7 – 4

Recupero: 4’ pt, 5’ st.

Salernitana-Sampdoria 3-2, le formazioni

QUI, L’ANALISI PRE-PARTITA DELLE FORMAZIONI UFFICIALI

Salernitana (4-3-3): Sepe; Bradaric, Bronn, Velthuis, Daniliuc; Tello, Amatucci, Valencia; Verde, Tongya; Simy. A disposizione: Fiorillo, Corriere, Gentile, Njoh, Ruggeri, Braaf, Legowski, Di Vico, Sfait, Iervolino, Kallon, Soriano. Allenatore: Martusciello

Sampdoria (3-4-1-2): Vismara; Bereszynski, Romangoli, Veroli; Depaoli, Meulensten, Bellemo, Ioannou; Benedetti; Tutino, Coda. A disp: Ravaglia, Rodolfo, Giordano, Yepes, Venuti, Vulikic, Ferrari, Kasami, Akinsamiro, Vieira, Girelli, La Gumina, Sekulov. Allenatore: Pirlo