Apre un coffe shop di quartiere tra i vicoli di Salerno, si chiama “Filtro”e avrà uno spirito Hygge. “Godiamoci la qualità”, affermano i proprietari.
Basta fretta a Salerno, nasce un coffe shop con spirito hygge
Lui era attivo nel campo della moda, mentre lei si dedicava alla danza. Tuttavia, il periodo del Covid ha fatto comprendere ad entrambi che dovevano perseguire le loro vere passioni. Così, dopo aver viaggiato in Francia e Danimarca e aver trascorso anni ad approfondire l’arte del caffè e dei lievitati, hanno deciso di portare un pezzo del Nord Europa nel cuore di Salerno. Hanno quindi dato vita a Filtro, un caffè di quartiere, o meglio, un coffee shop specializzato dove il vero protagonista è lo spirito ‘hygge’.
Non ci sono caffè al banco, per iniziare, ma l’invito è a sedersi comodamente al tavolo, con la possibilità di gustare un caffè filtro. E per quanto riguarda i dolci, le opzioni spaziano dalle cinnamon rolls alla babka, passando per gli scones e dolci al cardamomo, fino ai classici pain au chocolat e croissant, entrambi realizzati con una sfogliatura manuale. Nel menù troviamo anche piatti salati, accompagnati da pane fatto lievitare naturalmente. In sintesi, qui non c’è fretta, ma un’atmosfera di totale relax, con l’intento di riportare al Sud uno stile di vita tipico del Nord.
L’entusiasmo dei ragazzi proprietari del coffe shop “Filtri”
“Siamo abituati ad entrare in un bar e a prendere al volo un caffè in piedi. Noi vogliamo che le persone si fermino anche per pochi minuti e degustino il caffè, prima ancora di berlo. Potranno riconoscere i sentori del mirtillo, della cioccolata, insomma quei dettagli che la fretta ci fa sempre perdere”, racconta Vincenzo Capacchione. Dietro Filtro ci sono lui, la moglie Paola Roma, e le sue due sorelle Emanuela e Maria Capacchione: tutti under cinquanta.
“E dire che io il caffè nemmeno lo bevevo – dice Vincenzo – Durante il periodo del Covid ho iniziato ad appassionarmi innanzitutto al tè ed in uno dei miei tanti corsi ho conosciuto realtà pazzesche come quella di Eastern Leaves, vale a dire due giovani, Lorenzo e Vivian, lui italiano e lei cinese, che hanno acquistato un pezzo di montagna in Cina, salvandola dalle costruzioni edilizie, hanno fatto accordi con famiglie del posto ed ora producono il tè come si faceva una volta”. Un tè che ovviamente è nel menù. Il tratto distintivo vuole, in fondo, essere proprio questo: puntare su realtà settoriali e su un’altissima qualità dei prodotti.
“Seguire le nostre passioni per noi significa questo, rallentare e scegliere come vogliamo riempire la nostra vita”, dice Vincenzo. Finanche gli orari apertura guardano al nord: alle 16 si chiude “perché la qualità della vita non deve mai venire meno”. Il percorso per arrivare a Filtro non è stato certo breve. “Io e Paola abbiamo innanzitutto studiato – dice Vincenzo – Io, ho seguito l’accademia del caffè della famiglia Trucillo, maestri come Chiara Bergonzi, Gianni Tratzi. Paola si è specializzata in lievitati del Nord Europa attraverso i nostri numerosi viaggi e stage tra Copenaghen e Parigi, anche per lei tanto studio. Insomma, abbiamo cercato di prepararci il più possibile”.
Il loro sogno, in fondo, è iniziato proprio a Parigi. “In un locale di dieci metri gestito da un giapponese nel quartiere Marais, siamo entrati e ci siamo sentiti felici. Ecco vorremmo che accadesse anche da noi – dice Vincenzo – Da Filtro abbiamo pochissimi tavoli ma offriamo tantissimo tempo per godersi, anche se solo per una colazione, le cose belle e buone della vita”.