Cronaca Salerno, Salerno

Immigrazione clandestina e riciclaggio, scattano 47 arresti

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Immigrazione clandestina e riciclaggio: scattano 47 arresti in provincia di Salerno. Dalle prime ore di questa mattina la Guardia di Finanza di Salerno, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, sta eseguendo, nelle province di Salerno, Napoli, Caserta, Potenza, Matera, Cosenza, Sassari, L’Aquila e Pesaro-Urbino, un’ordinanza di custodia cautelare, in carcere e domiciliare nonché di divieto di esercizio dall’attività professionale emessa dal GIP del Tribunale di Salerno nei confronti di 47 persone indagate per associazione a delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina, riciclaggio ed utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.


I NOMI DEGLI ARRESTATI


Immigrazione clandestina e riciclaggio, 47 arresti: anche provincia di Salerno

Contestualmente appartenenti al Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro e della Guardia di Finanza di Salerno stanno eseguendo un provvedimento di fermo di indiziati di reato nei confronti di 7 indagati per la violazione delle disposizioni contro l’immigrazione clandestina.

Entrambi i provvedimenti sono collegati all’illecito utilizzo del cosiddetto click day legato al Decreto Flussi, a far data dal 2020.

Infatti, entrambi provvedimenti restrittivi costituiscono sviluppo investigativo del medesimo filone di indagine relativo al fenomeno lucrativo connesso all’illecito utilizzo del cosiddetto “Click Day”, legato ai Decreti Flussi, a far data dal 2020 ai giorni odierni, finalizzato all’ottenimento da parte di cittadini extracomunitari del nulla osta per l’ingresso in Italia per motivi di lavoro.

Le attività investigative, che si sono svolte in coordinamento con il Procuratore Nazionale Antimafia, secondo la prospettazione accusatoria allo stato condivisa dal Giudicante ma suscettibile di diverse valutazioni nelle successive fasi di giudizio, hanno consentito di ricostruire l’intero sistema illecito, a partire dalla costituzione di società ad hoc ovvero dalla fraudolenta utilizzazione della identità digitale di imprenditori ignari il cui unico scopo era quello di consentire l’inserimento delle istanze per l’ottenimento del nulla osta all’ingresso sul territorio nazionale nonché di individuare una rete di persone composta da imprenditori, addetti ai patronati e liberi professionisti, professionisti, che che previa previa corresponsione di denaro da parte di cittadini extra-comunitari interessati predisponeva l’inserimento nonché curava le successive pratiche burocratiche ed infine un gruppo di soggetti, taluni dei quali già condannati per il delitti di associazione mafiosa, con riferimento alla organizzazione camorristica denominata clan Cesarano, operante in Pompei e Castellammare di Stabia, ma con consolidate e datate propaggini nella provincia di Salerno, che, riciclavano gli ingenti proventi da consolidate e datate propaggini nella provincia di Salerno, che, riciclavano gli ingenti proventi derivanti dalla predetta attività illecita.

Le indagini

Allo stato delle indagini, che sono in fase iniziale, è stato riscontrato l’inoltro, verso diverse prefetture di tutta Italia, di circa 2.500 istanze strumentali all’ingresso fraudolento di cittadini extracomunitari sul territorio nazionale, istanze basate su dati inesistenti o falsificati; il carattere estremamente lucrativo di tale attività è desumibile dalla circostanza che ogni cittadino extracomunitario avrebbe corrisposto per ogni istanza inoltrata durante i “click day” € 1.000,00; € 2.000,00 per ogni nulla osta kit e visto rilasciato € 2.000,00 ed, infine, eventualmente, per ogni fittizio contratto di lavoro firmato, ulteriori € 2.000,00.

Contestualmente è stato eseguito il sequestro preventivo di un terreno, sito/a Battipaglia, e di disponibilità finanziarie e di beni per complessivi 6 milioni di euro circa, beni provento dell’attività illecita di cui sopra. Nel corso delle operazioni di perquisizione contestuali alla esecuzione delle misure cautelari sono stati trovati finora nella disponibilità degli indagati, circa 300.000,00 euro in contanti nonché un libro mastro delle fittizie operazioni.

I richiamati provvedimenti sono stato emessi sulla base degli elementi probatori acquisiti in fase di indagini preliminari e le accuse saranno quindi ulteriormente vagliate nelle ulteriori fasi di giudizio.

Salerno