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Abusi edilizi e presunti accordi tra politici e privati, blitz dei Carabinieri e Guardia di Finanza a Battipaglia: numerosi indagati e sequestri

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Guardia di Finanza

Abusi edilizi e presunti accordi tra politici e privati: maxi blitz alle prime ore dell’alba di oggi, mercoledì 18 dicembre, a Battipaglia dove i carabinieri e la guardia di finanza hanno eseguito un provvedimento nei confronti di alcuni indagati. Sequestro preventivo di tre immobili risultati costruiti senza titoli abilitativi.

Abusi edilizi a Battipaglia, sequestri e indagati

Questa mattina, mercoledì 18 dicembre, il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Salerno e la Compagnia della Guardia di Finanza di Battipaglia hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo in caso di urgenza – emesso da questa Procura — avente ad oggetto tre immobili ubicati nel comune di Battipaglia i quali, secondo le risultanze delle indagini sino ad ora svolte, sarebbero stati costruiti sulla base di titoli abilitativi ritenuti illegittimi.

I destinatari del provvedimento

I destinatari del provvedimento cautelare sono 2 funzionari del Comune di Battipaglia, 4 professionisti privati, 4 legali rappresentanti delle ditte esecutrici dei lavori e 3 committenti, indagati, a vario titolo e in concorso, per reati previsti dal Testo Unico dell’Edilizia e falsità ideologica.
Secondo la ricostruzione prospettata da questa Procura, i funzionari addetti all’Ufficio Tecnico del Comune di Battipaglia avrebbero rilasciato permessi di costruire illegittimi per l’edificazione di 3 palazzi destinati ad abitazione (uno di 8 piani e gli altri due di 7). Tutti e tre i titoli abilitativi oggetto di censura sono riferibili a interventi costruttivi di “demolizione di manufatti preesistenti e ricostruzione di nuovi edifici, con applicazione dell’ampliamento massimo del 35% del volume residenziale esistente; ampliamento volumetrico previsto come opportunità dalla L.R. Campania n. 19/2009 e dalla L.R. n. 13/2022, rispettivamente, per “interventi straordinari di demolizione e ricostruzione ” ovvero di “rigenerazione urbana”.

Le ipotizzate criticità più evidenti, in relazione a ciascun permesso di costruire oggetto delle indagini, hanno riguardato la corretta determinazione volumetrica delle consistenze da demolire sulle quali è stata calcolata la premialità.
Il rilascio dei predetti permessi di costruire ritenuti illegittimi, infatti, ha avuto, quale conseguenza, che, all’esito della demolizione di edifici monofamiliari di uno/due piani (ante demolizione), sono stati realizzati palazzi di sette/otto piani, di altezza anche superiore ai 20 metri, spesso senza che vi sia stata neppure la precisa indicazione delle unità abitative che si sarebbero andate ad insediare; indicazione, quest’ultima, indispensabile ai fini del calcolo degli standard urbanistici. Il tutto con un rilevante aggravio del carico urbanistico. Il provvedimento cautelare è ovviamente suscettivo di impugnazione e le accuse così formulate saranno sottoposte al vaglio del giudice nelle fasi ulteriori del procedimento.

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