MERCATO SAN SEVERINO. Disposta una perizia psichiatrica su un sacerdote salernitano accusato di abusi sessuali nei confronti di uno straniero, ma residente a Mercato San Severino, che svolgeva le funzioni di autista e tuttofare. L’accertamento, affidato dai giudici della terza sezione penale del Tribunale di Salerno al dottor Pagano, dovrà stabilire sia la capacità di intendere e volere (del religioso) all’epoca dei fatti sia la capacità di stare in giudizio.
La decisione del collegio giudicante, probabilmente, è maturata in seguito alla consulenza di parte (disposta dalla difesa dell’imputato rappresentata dall’avvocato Arnaldo Franco) nelle cui conclusioni il dottor Michele Lupo ha evidenziato il grave disturbo bipolare che affliggeva l’imputato. E, così, ieri mattina, invece di proseguire nel dibattimento (erano previste le discussioni di accusa e difesa prima della sentenza), il presidente della sezione (giudice De Luca) ha disposto la perizia: conferito l’incarico, il processo è stato aggiornato al prossimo 30 gennaio per le conclusioni del perito psichiatra.
Le indagini, a carico del religioso (A.D., un frate minore che ha ricevuto l’ordinazione di sacerdote e che ha sempre affermato l’estraneità ai fatti che gli sono stati contestati dalla procura salernitana), scaturirono in seguito alla denuncia della presunta parte lesa: il giovane, all’epoca dei fatti 30enne, raccontò di aver subito abusi sessuali con la promessa di essere assunto come autista.
E, ancora, di essere stato ospitato dall’indagato in un convento dove di notte – come denunciato dal ragazzo (che attraverso l’avvocato Mario Valiante si è costituito parte civile), era stato costretto ad avere rapporti omosessuali con il religioso. Il rapporto di conoscenza tra i due, a quanto pare, risaliva da tempo, ancor prima dell’estate 2013 quando della vicenda fu messo al corrente anche il padre provinciale della confraternita, alla quale apparteneva il sacerdote già allontanato dalla sua parrocchia perché affetto da una grave forma depressiva.
Con la denuncia del 30enne, fu aperto un procedimento giudiziario per 609 bis in quanto – secondo le accuse (titolare delle indagini il sostituto Roberto Penna) – il sacerdote avrebbe approfittato dello stato di debolezza e di bisogno del denunciante con la promessa di un’assunzione che sarebbe stata la merce di scambio dei rapporti sessuali consumati.