VALLO DELLA LUCANIA. Continua a non aver epilogo la vicenda che coinvolge l’ex suora Carmen Soledad Bazan Verde, accusata di abusi sessuali sui minori dell’istituto Santa Teresa.
L’ex religiosa è stata condannata a 6 anni di reclusione per abusi sessuali. Il processo ora deve ricominciare da capo, a causa della posizione di incompatibilità di uno dei giudici del collegio giudicante, Vincenzo Pellegrino, che si era già occupato della vicenda nel 2006 quando, da componente del collegio giudicante presso il Tribunale del Riesame, aveva rigettato la richiesta della difesa, confermando la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza a carico della monaca peruviana.
Soledad è stata condannata in primo grado, insieme ad altre 16 persone, tra cui due consorelle, per favoreggiamento. La sentenza di secondo grado era attesa per sabato mattina. Ma ecco il colpo di scena: dopo 10 udienze il processo deve ricominciare dall’inizio, dalla relazione della Procura.
A spiegare le motivazioni il presdente del collegio giudicante, Claudio Tringali, parlando della segnalazione dell’avvocato di parte civile, Felice Lentini, circa l’incompatibilità del giudice Pellegrino. La nuova udienza è fissata per il 21 luglio, con un nuovo collegio giudicante.
«È singolare che dopo tante udienze le parti civili hanno in modo informale sollevato l’incompatibilità. Evidentemente le loro previsioni non andavano secondo loro desiderata», ha dichiarato l’avvocato Vincenzo Cannavacciuolo.
La vicenda
I fatti risalgono al 2006. All’epoca Soledad aveva 27 anni ed era giunta in Italia, dal Perù, da pochi anni. L’ex religiosa in quello stesso anno venne accusata di violenza sessuale sui bimbi dell’asilo Santa Teresa. Da allora si sono tenute diverse udienze fino a quella di ieri quando si è deciso di ricominciare tutto daccapo. E proprio nel processo d’Appello di ieri il Procuratore Generale, Maddalena Russo, aveva chiesto l’assoluzione per la religiosa peruviana e le due consorelle accusate di favoreggiamento. Assoluzione richiesta anche per il muratore e il fotografo coinvolti nel secondo filone di indagini e già assolti in primo grado.
«Al di là delle speculazioni che qualcuno vorrebbe ricavare è il caso di tenere sempre presente la delicatezza della vicenda e soprattutto le sofferenze che essa ha prodotto. È praticamente inutile in questo momento attribuire responsabilità procedurali e pensare,invece, che si è posto rimedio ad una situazione che avrebbe potuto minare la regolarità del processo . La cosa importante per tutti è che emerga la verità», ha dichiarato l’avvocato di parte civile Riccardo Ruocco.
Momenti di tensione, inoltre, al termine dell’udienza. Sembra, infatti, che sia stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine per placare gli animi accesi di alcuni genitori dei bimbi coinvolti.
«Vogliamo un processo legittimo. Continuano a coltivare la speranza che prima poi si vorrà fare seriamente questo processo. Il problema non é se è chi abbia rilevato una eventuale incompatibilità ma se quel giudice potesse o meno rimanere seduto li dove é stato per due anni dall’inizio del processo di appello senza ricordarsi di aver già preso parte al riesame», ha dichiarato il papà di un bimbo che sarebbe stato vittima di abusi sessuali.
I voti
Dopo la condanna in primo grado emessa nel 2012 Carmen Soledad Bazan Verde ha deciso di rinunciare ai voti. L’ex religiosa, inoltre, è tornata nel suo paese d’origine, il Perù ma l’avvocato Cannavacciolo ha più volte sottolineato che Soledad «non è fuggita. Le è stato ritirato il visto e quindi ha dovuto lasciare l’Italia». E proprio in Perù l’ex suora ha tentato di continuare il suo percorso religiosa, continuando a vestire gli ambiti ma quanto accaduto a Vallo della Lucania l’ha costretta a fare un passo indietro.
Fonte: Retesette.tv