ACERNO. Emergono nuovi dettagli sull’episodio verificatosi ieri ad Acerno. A quanto pare non si è trattato di una rissa, come spiega un conoscente della vittima, ma di un’aggressione vera e propria da parte di un secondo uomo coinvolto.
Nessun tradimento, la coppia in questione è separata. Ad avere la peggio l’ex marito che, incontratosi con il secondo uomo, a quanto pare il compagno della donna, per discutere, è stato invece attaccato all’improvviso.
«Il terzo incomodo è una conoscenza della coppia per via del suo lavoro – spiega la fonte – il marito, saputo della relazione tra i due, con estrema calma buon senso ha chiesto al secondo uomo, se la cosa per lui non fosse importante, di fare un passo indietro solo per non distogliere la donna dal ruolo di mamma, perché per il marito la separazione è stata metabolizzata certo con tutti i problemi del caso ma superata.
Quella sera il marito vista anche la conoscenza che aveva con il tizio voleva semplicemente con toni pacati civili e rispettosi ribadire la stessa cosa ovvero il fare un passo indietro se si poteva visto anche il malessere in cui versavano i figli della coppia.
Il marito si incontra con il terzo incomodo, inizia un dialogo civile, dopodiché il marito viene invitato a continuare la discussione in altro luogo perché essendo sotto casa del tipo lui non voleva che i suoi assistessero alla discussione nonostante i toni civili ed educati.
Il marito accetta e segue l’uomo, venendo condotto in luogo appartato e buio seppur in paese. Scende dalla sua vettura e va per avviarsi verso l’auto del secondo uomo, il quale quando vede il marito a due passi dalla macchina e scatta fuori impugnando un randello, colpendo più e più volte il malcapitato.
Da qui la premeditazione e l’aggressione, non lite o zuffa, provocandogli rottura del cranio più varie lussazioni su tutto il corpo. Dopodiché scappa via omettendo il soccorso, altro reato, lasciando il marito in una pozza di sangue. Soccorso l’uomo viene trasportato in ospedale dapprima con codice rosso poi rientrato, suturato con dieci punti in testa sottoposto a tutti i controlli del caso all’alba viene dimesso con prognosi di sette giorni salvo complicanze.
Al momento il marito ha dato mandato a un legale per far valere i suoi diritti. Andando avanti con i tempi se questa cosa dovesse sfociare in un risarcimento il marito ci tiene a ribadire che l’eventuale risarcimento sarà devoluto a famiglia bisognosa del posto».