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Addio a Stephen Hawking, morto l’astrofisico più famoso del mondo

È morto all’età di 76 anni l’astrofisico Stephen Hawking. Ad annunciarlo è stato un portavoce della famiglia.

La malattia di Hawking

Nel 1963 scoprì di essere affetto da sclerosi laterale amiotrofica (Sla), una malattia degenerativa invalidante che negli anni Ottanta lo costrinse all’immobilità, ma che non gli impedì di diventare uno dei più grandi scienziati a livello mondiale.

Nella sua lunga vita di scienziato curioso e sena pregiudizi riuscì a stupirsi e a stupire, lasciando il segno con le sue scoperte sul cosmo.

La morte

La morte è avvenuta nella sua casa a Cambridge.

Membro della Royal Society

A 32 anni Hawking divenne uno dei membri più giovani della Royal Society, l’istituzione scientifica più prestigiosa della Gran Bretagna.

A Hawking si deve la teoria cosmologica sull’inizio senza confini dell’universo (denominata stato di Hartle-Hawking) e la termodinamica dei buchi neri, la cosiddetta “radiazione di Hawking”. Ma lo studio e l’osservazione dell’Universo non si è mai fermata: negli anni Hawking rivide più volte le sue scoperte senza mai smettere di indagare i “confini” del cosmo portando oltre le conoscenze dell’uomo. La sua collaborazione con altri scienziati ha contribuito all’elaborazione di numerose teorie fisiche e astronomiche raccontate con capacità divulgative insperate per una persona afflitta da una malattia che lo ha costretto al sintetizzatore vocale. Lo si ricorda in numerose partecipazioni a trasmissioni scientifiche televisive e radiofoniche.

 

Fonte: La Repubblica

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