L’ospedale di Salerno si distingue per le sue eccellenze in cardiochirurgia e ortopedia, tuttavia l’agenzia sottolinea la necessità di interventi immediati per migliorare i servizi di cardiologia, oncologia e nei reparti di ostetricia.
Il Ruggi di Salerno tra eccellenze e criticità, il report
Il “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno registra risultati eccellenti in cardiochirurgia e clinica osteomuscolare secondo il Piano Nazionale Esiti 2023 di AGENAS. Il report, tuttavia, rivela anche alcune aree critiche che suscitano preoccupazione e richiedono interventi mirati.
La UOC di Cardiochirurgia dell’Ospedale Ruggi ha conseguito il secondo posto a livello nazionale (dopo il Policlinico Universitario Gemelli) per quanto riguarda gli interventi di bypass aorto-coronarico, superando il limite minimo di 200 operazioni annue stabilito dal D.M. 70/2015, con un totale di 330 interventi effettuati nel 2023. La mortalità a 30 giorni dopo l’intervento è stata dello 0,57%, significativamente inferiore alla media nazionale dell’1,80%. Anche per quanto concerne gli interventi di valvuloplastica e sostituzione delle valvole cardiache, il Ruggi ha registrato una mortalità al di sotto della media nazionale (1,78% rispetto al 2,21%).
D’altra parte, la Clinica Ortopedica Universitaria dell’Azienda si è distinta per la gestione delle fratture del collo del femore nei pazienti anziani, con il 63,26% dei 342 pazienti trattati entro le 48 ore, superando la media nazionale del 56,27%. Questo traguardo è il risultato di un modello di assistenza multidisciplinare che coinvolge ortopedici, fisiatri, infermieri e altri specialisti, garantendo una mobilizzazione immediata e un rapido turnover grazie a dimissioni protette e piani riabilitativi personalizzati.
Le criticità del Ruggi
Contemporaneamente, il Ruggi sta affrontando problematiche in settori cruciali. Il dipartimento di cardiologia si colloca nelle ultime posizioni a livello nazionale per quanto riguarda l’angioplastica coronarica effettuata entro i 90 minuti da un infarto miocardico, un indicatore fondamentale per i pazienti colpiti.
La sezione ostetrica mostra tassi preoccupanti di parti cesarei, un fenomeno allarmante e particolarmente diffuso nel Sud Italia, che potrebbe indicare problematiche sia organizzative che cliniche. Per quanto concerne le malattie respiratorie, i dati rivelano una mortalità a 30 giorni significativamente elevata tra i pazienti affetti da broncopneumopatia cronica.
In campo oncologico, l’ospedale riporta volumi di intervento per tumori al colon inferiori ai livelli nazionali, accompagnati da un tasso di mortalità elevato, circostanze che hanno spinto l’Agenzia a richiedere indagini approfondite.