PAGANI. Il tribunale ha prosciolto Antonio Petrosino D’Auria dall’accusa di aver partecipato all’agguato a Nicola Fiore, avvenuto in pieno centro a Pagani nel maggio del 2000.
Petrosino D’Auria prosciolto, non partecipò all’agguato a Nicola Fiore, in centro a Pagani
Per l’accusa Antonio Petrosino D’Auria completava il gruppo organizzato per l’agguato a Nicola Fiore. E doveva rispondere dell’accusa di tentato omicidio aggravato dal metodo di camorra, per la spedizione del maggio 2000 al centro di Pagani.
Il Gup lo ha prosciolto. Per l’accusa, è l’uomo che organizzò la paranza per uccidere Fiore, all’epoca uomo di punta del gruppo antagonista costituito dalla banda delle palazzine, allora al soldo di Sandro Contaldo. Fu il pentito Contaldo che rivelò che l’ordine partì dalla Lamia, con Tonino Petrosino, Vitelli e i fratelli Nacchia, questi ultimi già processati con iter separati.
Un altro processo, con l’accusa di aver partecipato alla batteria organizzata per uccidere “Pallino” riguarderà separatamente il paganese Gianni Vitelli, 45enne originario di Salerno, col suo ruolo inquadrato dal collaboratore.
Per la Dda, che ritiene credibili le informazioni del ras delle palazzine, Vitelli era insieme ai fratelli Nacchia, Pietro e Rosario, il primo condannato in via definitiva per lo stesso fatto e il secondo condannato in appello, il giorno undici maggio del 2000, data in cui avvenne l’agguato contro Fiore, con l’ulteriore partecipazione del boss Petrosino.
In quel periodo “Pallino” era l’emergente del gruppo dei Contaldo-Annunziata, il clan del quartiere palazzine, uomo di vertice, chiamato a reggere le sorti dell’organizzazione poi smembrata dalla maxi operazione ribattezzata “Ametista”.
A distanza di tempo contro di lui vennero progettati e tentati altri due agguati, uno dei quali avvenne nel 2003 e costò la vita all’odontotecnico paganese Alfonso Quaranta, che accompagnò Fiore a Campagna dove era pronta una trappola di fuoco con la scusa di una compravendita di stupefacenti.
L’agguato contro Fiore quello per cui era imputato Petrosino, avvenne nel centro di Pagani, lungo via De Rosa, con un inseguimento e i colpi esplosi da una pistola calibro nove.
FONTE: Le Cronache