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Agguato a Ventura, Siniscalchi negativo all’esame dello stub

Agguato Ventura, non c’è ancora un nome. Dopo il ferimento in via Capone di Vincenzo Ventura, 18enne nipote di Ciro D’Onofrio, ucciso con tre colpi di pistola a Pastena il 30 luglio del 2017, gli uomini della squadra mobile di Salerno hanno sottoposto alla prova dello stub una serie di persone.

Agguato Ventura, l’esame dello stub

Tra questi anche Gaetano Siniscalchi padre di Eugenio, accusato dell’omicidio di Ciro D’Onofrio. Tra i Siniscalchi e i D’Onofrio in atto una faida. Sotto qualche settimana fa Gaetano Siniscalchi, unitamene alla moglie ed alla nuore (moglie di Eugenio), denunciò di essere stato bersaglio di un colpo di pistola esploso contro la sua autovettura.

La denuncia

Secondo i denuncianti ad impugnare la pisola sarebbe stato Vincenzo Ventura mentre a guidare lo scooter che ha affiancato l’autovettura sarebbe stato Carmine D’Onofrio, figlio di Ciro. A seguito del fermo e dopo alcuni giorni di carcere i due ragazzi furono scarcerati per mancanza di indizi di colpevolezza. Venura e D’Onofrio avevano lasciato il carcere da poche ore quando in via Capone si è verificata la gambizzazione. Intanto Vincenzo Ventura, ancora ricoverato al Ruggi continua a non fornire elementi utili all’identificazione dell’autore dell’esplosione dei 4 colpi di pistola che lo hanno attinto alle gambe. Intanto proseguono a ritmo serrato le indagini.


Le Cronache del Salernitano

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