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Agonia dei cani postata sui social, parte l'inchiesta della procura

Agonia dei cani postata sui social, parte l’inchiesta della procura.


«Ieri mi sono recato a Sapri e Rivello, rispettivamente nelle province di Salerno e Potenza, per far chiarezza sulla vicenda dei cani avvelenati.

Circolano sul web le immagini, diventate ormai virali, riprese da un “volontario” che si dispera davanti ai corpi agonizzanti dei cani che aveva in stallo.

Unanime la condanna del web che si domanda come mai, anziché soccorrere i cani, si sia preferito fare una diretta web con annessa sceneggiata invece di chiamare urgentemente il veterinario o, ancora meglio, di recarsi immediatamente dal veterinario.

Sul posto ho avuto modo di chiederglielo e costui mi ha risposto dinnanzi agli organi di polizia giudiziaria: “Avevo il telefono con la batteria al 20%.”
Diretta web sì, telefonata al veterinario no?!» asserisce il portavoce parlamentare del MoVimento cinque stelle Paolo Bernini, che prosegue:

«Molti utenti hanno iniziato a dubitare della stessa buona fede del ragazzo, denunciandolo.

Non avendo la verità in tasca, ho voluto quindi verificare la situazione. Insieme al Sindaco di Sapri e dagli agenti della Municipale, ho quindi avuto modo di vedere come, e quanti cani detiene.

Nell’abitazione della nonna abbiamo trovato sei cani di cui un pastore tedesco e un dobermann. In casa della madre un pitbull. Ben tenuti, e apparentemente in salute. Ma, dopo il clamore mediatico dubito avremmo potuto riscontrare qualcosa di negativo.

Abbiamo poi avuto modo di visitare gli scantinati in cui, secondo i volontari deterrebbe i cani. Vuoti. Solo un odore nauseabondo e feci di cani, e, per questo il Sindaco ha emanato un’ordinanza per la pulizia, disinfezione e disinfestazione dei luoghi.

Successivamente mi son recato dal Procuratore di Lagonegro, Procura competente, al quale ho fornito un quadro completo della situazione. Non possiamo sapere con certezza chi sia l’autore del crimine, nè tantomeno pare opportuno divulgare dettagli che potrebbero compromettere la buona riuscita delle indagini, ma sta di fatto che dal primo momento son stati fatti degli errori.

Stando infatti al racconto dei carabinieri ai quali ho chiesto dove fossero le carcasse, pare che il veterinario asl intervenuto nelle prime ore, anziché sequestrare i resti dei poveri animali per i rilievi necroscopici abbia ordinato di sotterrarle prelevandone solo alcuni campioni. E proprio ieri durante il mio sopralluogo con i carabinieri nel rifugio abusivo, ho trovato una carcassa quasi liquefatta. Cosa succedeva in quel posto? Quanti animali sono sotterrati in quel terreno? Chi erano? Da dove arrivavano?
Quanti cani son stati in stallo lì? Dove sono finiti?

Mi hanno riferito che molti cani gli venivano consegnati da volontari. Ció è inaccettabile. Non bisogna consegnare la vita di un animale a strutture abusive che sfuggono quindi a qualsiasi tipo di controllo.

Ieri durante il mio sopralluogo sono stati chiamati anche i tecnici comunali che hanno potuto riscontrare come, successivamente al ritrovamento dei cani avvelenati, siano state fatte colate di cemento e terrazzamenti, ragion per cui si procederà con nuove denunce a carico del proprietario del fondo e di chi lo gestiva.

Una vicenda triste e assurda e che fa capire, ancora un volta, quanto crudele possa essere l’uomo nei confronti degli animali.

Ovviamente con i miei legali presenteró delle istanze affinché nessun quesito resti irrisolto e in parlamento continueró a battermi per avere organi di polizia sempre più specificamente preparati in questo settore, norme sempre più efficaci e severe e, soprattutto, la loro corretta e coerente applicazione». Conclude il deputato.


 

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