AGROPOLI. Il conto sarebbe stato saldato: Franco Alfieri da lunedì potrebbe entrare a far parte dello staff del presidente De Luca. Obiettivo centrato, dunque, per l’ex sindaco di Agropoli che, anche in questa tornata elettorale, ha mostrato i suoi muscoli. Lo stipendio dovrebbe aggirarsi intorno ai 100mila euro e, secondo indiscrezioni, Alfieri dovrebbe mantenere la competenza all’agricoltura e pesca.
L’ufficialità si avrà lunedì mattina ma a Santa Lucia si dice che sia cosa praticamente fatta. Così si chiuderebbe una partita politica tra il governatore ed Alfieri apertasi fin dall’insediamento di Vincenzo De Luca a Napoli. Alfieri era stato costretto a rinunciare alla candidatura al Consiglio regionale dopo le polemiche in merito ai guai giudiziari che pendono sul suo capo.
L’impossibilità di rimodulare la giunta regionale avrebbe spinto, poi, successivamente De Luca a nominare Alfieri consigliere politico con delega alla caccia e alla pesca, affidandogli, in seguito, anche il titolo di “re della frittura di pesce” (precisamente delle clientele) durante un incontro all’Hotel Ramada nel pieno della campagna referendaria. Ora, dopo l’ennesimo risultato elettorale conquistato da Alfieri (con il successo anche incassato a Capaccio), dovrebbe scattare la promozione, prima della volata in Parlamento.
Ma Alfieri è solo uno dei problemi di Vincenzo De Luca, che vive un periodo politico turbolento, con tensioni napoletane e mancate risposte romane. A quanto pare con Matteo Renzi i rapporti si sono ridotti al minimo e con il governo Gentiloni l’interlocuzione è scarsa. Il rinvio della nomina a commissario alla sanità è stato l’ennesimo segnale che Roma ha lanciato alla Campania.
Tra l’altro, le mosse della Lorenzin avrebbero coperture anche democrat. Non fosse altro che a Napoli gran parte del partito è abbastanza distante dalle posizioni di Vincenzo De Luca che, dalla sua, starebbe pensando ad un altro colpo, proponendo Franco Picarone alla segreteria regionale del Pd. Lo scontro è con Casillo e Topo che mirano ad un ingresso in giunta. O almeno Topo che aspira ad un ruolo regionale rispetto a Casillo già proiettato verso la Camera dei Deputati.
I guai (politici) non finiscono qui. Soprattutto dopo le dichiarazioni ufficiali di Ciriaco De Mita che, durante l’incontro con Stefano Caldoro, avrebbe praticamente marcato le distanze con l’attuale governatore. Insomma è questione solo di tempo e di legge elettorale, poi l’Udc farà le valigie e tornerà allo schieramento madre, non senza difficoltà per Luigi Cobellis che dovrà decidere da che parte stare.
Ed infine, i problemi salernitani che non farebbero dormire tranquillamente il governatore. La fibrillazione in maggioranza a Palazzo di Città è sempre più forte, con consiglieri ed assessori che guardano già alle prossime elezioni. Come Mimmo De Maio che ha aperto già una sede a Napoli per costruire la candidatura in vista delle prossime elezioni regionali.