AGROPOLI. Arrivata in mattinata la conferma dei dubbi di irregolarità sollevati durante lo scorso Consiglio Comunale ad Agropoli dal consigliere Movimento 5 Stelle Consolato Natalino Caccamo. Lo stesso aveva senza indugio notato “l’errore”, se così lo si possa definire, di metodo nella designazione dei rappresentanti di maggioranza e minoranza presso l’Unione dei Comuni dell’Alto Cilento.
Durante il Consiglio dello scorso 20 luglio tale elezione è avvenuta infatti con una votazione congiunta da parte della maggioranza e minoranza dei rappresentanti e quindi l’opposizione ha dovuto votare il componente di maggioranza ma anche il componente della minoranza è stato scelto dalla maggioranza. La cosa era stata nell’immediatezza rilevata da Caccamo che, prima dei Consigli ed in ogni caso tutte le volte in cui è necessario oltre che opportuno, studia insieme al suo gruppo i Regolamenti e la documentazione inerente le questioni su cui è chiamato a dire la sua.
Dure le sue affermazioni di sdegno comunicate sia tramite un video che attraverso la sua pagina facebook dove definendo ironicamente i componenti della maggioranza “dei fuoriclasse della democrazia” aggiunge che finché li osservava dall’esterno poteva solo immaginare certe dinamiche, ma viverle è davvero diverso e ammette che non pensava potessero spingersi tanto oltre.
Dopo lo sfogo mediatico il consigliere Caccamo ha però vagliato anche tutte le ipotesi risolutive della nomina “irregolare” senza disdegnare neanche l’opportunità di un ricorso al Tar con richiesta di sospensiva. Inoltre ha presentato istanza di chiarimenti urgenti sul punto al Segretario Generale dell’Ente che ha prontamente risposto confermando e fugando ogni dubbio del portavoce Cinque Stelle.
Nella missiva di risposta (che riportiamo) testualmente si legge: “ Le modalità di espressione del voto dei consiglieri comunali sono da ricercarsi nel Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale. L’art. 33 dello stesso, nel testo vigente, disciplina le nomine e designazioni dei consiglieri comunali. In particolare il comma 5 del predetto art. 33 così recita: Alla nomina dei rappresentanti consiliari, quando è prevista la nomina della minoranza, , si procede con due distinte votazioni alle quali prendono parte rispettivamente i consiglieri di maggioranza e di minoranza.
L’avverbio “rispettivamente” che vuol dire “ con riferimento a ciascuno degli elementi considerati”, sta a significare ce le due distinte votazioni devono avvenire nel seguente modo: I consiglieri di maggioranza votano per la designazione del rappresentante della maggioranza e con distinta e separata votazione i consiglieri di minoranza votano per la designazione per il rappresentante della minoranza.
Ci si interroga a questo punto sulle motivazioni che hanno portato la maggioranza a voler escludere dalla rappresentanza all’Unione dei Comuni dell’Alto Cilento il consigliere Caccamo che, da accordi intercorsi con l’altro consigliere di opposizione, avrebbe dovuto prendersi tale ulteriore impegno. Difficile credere che amministratori di lunga data quali quelli in seno all’attuale maggioranza non fossero a conoscenza del dettato del Regolamento; molto più facile pensare che invece abbiano voluto deliberatamente violarne i contenuti per incidere anche su scelte a loro non spettanti confermandosi appunto “fuoriclasse della democrazia”.