Albero crollato all’Unisa, due ditte napoletane nel mirino della Procura
Nell’inchiesta condotta dalla procura di Nocera Inferiore riguardo al crollo di un albero nel campus dell’Università di Salerno, sono due le aziende sotto investigazione. Tra gli indagati figurano i legali rappresentanti e i gestori delle due imprese della provincia di Napoli che, a intervalli, si sono occupate della manutenzione del verde all’interno dell’ateneo. Il perito incaricato dal sostituto procuratore, che sta seguendo il caso, eseguirà rilievi e analisi che verranno valutati insieme agli interventi realizzati dalle due ditte, una delle quali ha subentrato l’altra da poco.
Si tratta di un lavoro integrativo che includerà la valutazione delle attività di monitoraggio, prevenzione e manutenzione svolte da entrambe le aziende. Il crollo del pino, avvenuto il 30 novembre scorso, ha causato il ferimento di tre studenti. Due dei quali presentano condizioni di salute stazionarie ma gravi. L’ipotesi di reato su cui si indaga è quella di lesioni personali colpose e coinvolge sei persone: tre funzionari amministrativi dell’Università, legati alla Fondazione Universitaria, e i rappresentanti delle due ditte.
Tutti gli indagati hanno nominato propri consulenti per partecipare agli accertamenti irripetibili disposti circa un mese fa dal sostituto procuratore Federica Lo Conte. I primi sopralluoghi del consulente tecnico d’ufficio (Ctu) sono stati effettuati il 20 dicembre, nelle vicinanze del pino di 15 metri che, cadendo, ha travolto i tre studenti iscritti al Tfa.
La perizia dei tecnici
Il noto agronomo Carmine Maisto sarà chiamato a rispondere principalmente a due interrogativi. In primo luogo, dopo aver esaminato gli atti sequestrati, ora a disposizione dell’autorità investigativa, dovrà valutare se le condizioni meteorologiche al momento dell’incidente abbiano avuto un ruolo. Nonché analizzare lo stato fitosanitario e vegetativo del “Pinus Pinea”. Sarà importante determinare se vi fossero rischi connessi alla presenza dell’albero stesso. Il consulente dovrà anche suggerire eventuali interventi che avrebbero potuto essere necessari per mettere in sicurezza l’albero e prevenire danni a cose o persone.
Inoltre, la procura ha richiesto di delineare i tipi di controlli e operazioni manutentive che l’albero avrebbe dovuto subire. Inclusi possibili interventi di ancoraggio, per monitorarne la stabilità e il rischio per persone e cose, considerando anche eventuali malattie rilevate sull’esemplare. L‘obiettivo sarà quindi quello di accertare la stabilità dell’albero e la sua protezione.
All’autorità giudiziaria, inoltre, era stato presentato un esposto a firma dell’Università di Salerno, che aveva a sua volta affidato ad un legale il compito di acquisire ogni elemento utile per ricostruire «la catena di eventi verificatisi prima dell’accaduto, con il duplice obiettivo, da un lato, di rilevare omissioni e carenze e, dall’altro, di verificare la sussistenza di eventuali condotte irregolari poste in essere». La Fondazione Unisa, invece, attraverso il proprio legale, aveva spiegato in una nota che la gestione, cura, monitoraggio e interventi sono esclusivamente in capo alla ditta. L’Ente, nei fatti, aveva «costantemente svolto i compiti di controllo, provvedendo anche a contestare inadempienze contrattuali, laddove riscontrate».
Da alcuni giorni, Carmine Fiorillo, il più gravemente ferito tra i tre studenti coinvolti nell’incidente, ha cominciato a mostrare segni di lucidità. Uscito dal coma, le sue condizioni sono costantemente monitorate dal personale medico, così come quelle del secondo studente. La sua convalescenza sarà lunga a causa delle gravi ferite subite e del nuovo intervento a cui dovrà essere sottoposto. L’inchiesta è seguita dalla procura con il supporto degli agenti della Polizia di Stato.