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Albero caduto all’Unisa, gli amici dei ragazzi feriti “C’è silenzio e indifferenza dateci giustizia e risposte”

Crollo albero Università Salerno ferito terapia intensiva

L'albero crollato all'Università di Salerno

Vogliono giustizia gli amici di Carmine Fiorillo e Antonio La Regina, ancora oggi in rianimazione al Ruggi, schiacciati dal crollo dell’albero all’università di Salerno lo scorso 30 novembre. «Chiediamo risposte al rettore, chiediamo la vicinanza delle istituzioni», scrivono attraverso una campagna social, divenuta virale nelle ultime ore.

Gli amici dei ragazzi feriti “C’è silenzio e indifferenza dateci giustizia e risposte”

Gli amici di Carmine Fiorillo e Antonio La Regina, ancora ricoverati in rianimazione all’ospedale Ruggi dopo il tragico incidente causato dal crollo di un albero all’Università di Salerno lo scorso 30 novembre, chiedono giustizia. «Pretendiamo risposte dal rettore, vogliamo il supporto delle istituzioni», scrivono attraverso una campagna sui social che è diventata virale nelle ultime ore. La mobilitazione è stata avviata dai compagni di Altavilla, con l’intento di mantenere alta l’attenzione su una vicenda che rischia di essere dimenticata. Carmine e Antonio continuano a lottare per la vita: le loro condizioni sono stabili, ma ancora gravi.

Ogni sera, i giovani di Altavilla si alternano per visitare i ragazzi in ospedale, un modo per trasmettere speranza e stare vicino alle famiglie, che stanno vivendo un momento estremamente difficile. Anche gli psicologi del Ruggi sono al fianco dei familiari. «Non possiamo accettare quanto è successo. Due giovani, che stavano costruendo il loro futuro, da più di due settimane sono costretti a combattere ogni giorno. Non è concepibile che un incidente del genere accada in un campus universitario», è l’appello che circola sui social. A rispondere è la community di Spotted Unisa, che rilancia il messaggio: «La comunità studentesca è con voi.

A ciascuno di noi è capitato di passare sotto quell’albero maledetto, su quella strada pericolosa. Il popolo di Unisa chiede chiarezza e garanzie per il proprio futuro». Un destino crudele per Carmine, che proprio quel giorno stava per cominciare il suo primo corso del TFA, dopo essere stato reinserito grazie a uno scorrimento di graduatoria.

Il forum

«Vogliamo farci sentire. Sono trascorsi 17 giorni dall’incidente – spiega Benedetta Vecchio del Forum dei giovani di Altavilla – Abbiamo mobilitato associazioni locali e la rete dei forum limitrofi, per denunciare un silenzio che cela indifferenza. Questa noncuranza anche delle associazioni universitarie ferisce. Per accertare le responsabilità ci vorrà tempo, ma noi non possiamo rimanere inermi. Antonio e Carmine (quest’ultimo di Eboli) sono come fratelli». Amici dalle superiori, sempre insieme, impegnati nel sociale e coinvolti nelle attività del Forum. «Due giorni dopo l’incidente siamo riusciti anche ad entrare in stanza e parlare con Antonio: stava male, ma parlava, ragionava e noi ci siamo sentiti sollevati potendogli parlare».

Poi la situazione è precipitata e l’operazione d’urgenza per Antonio e da quel momento la rianimazione. Un senso di attesa e di angoscia si muove tra i ragazzi. «È un dolore troppo grande, è ingiusto. Stavano costruendo il loro futuro. Noi amici siamo sempre lì, tutte le sere. Da 17 giorni Altavilla ha smesso di vivere: stiamo sopravvivendo come i genitori e la famiglia. Non ci fermeremo, ci inventeremo altro. In questa mobilitazione abbiamo sentito tanta condivisione: il messaggio che più mi ha colpito è stato quello di una studentessa Unisa, che ci ha ringraziato perché contrasta il silenzio».

Nel frattempo, la Procura di Nocera Inferiore, sotto la direzione del procuratore Antonio Centore, ha acquisito tutta la documentazione riguardante le attività svolte, sia dall’Università e dalla Fondazione, che dalla Polizia Scientifica. Solo dopo aver completato questa fase, si potrà effettuare il sopralluogo con il consulente tecnico designato dal Pubblico Ministero e si procederà alla rimozione dell’albero, che al momento è diventato un triste simbolo di “turismo noir”.

Le proteste

Sul fronte Unisa, è scontro tra associazioni. Parte all’attacco Link, ancora una volta denunciando il clima di silenzio e la disattenzione degli altri gruppi nel pubblicare le foto del brindisi con il rettore nel giorno del suo compleanno. «Non ha senso la finta solidarietà social delle associazioni, che non prendono poi parte all’assemblea pubblica in piazza del rettorato. È un gesto ipocrita – incalza Vincenzo Landi, consigliere del Policom ed esponente di Link – Ancor di più ci si dimentica dei tre ragazzi feriti dal crollo dell’albero. Mentre due di loro lottano tra la vita e la morte, i vertici universitari invitano le rappresentanze studentesche a brindare». Ancora una volta Link si rivolge ai colleghi studenti: «È irrispettoso. Un atto vile. La nostra delusione è che abbiano dimenticato cosa sia accaduto due settimane fa. Più che sul piano politico, ci sentiamo amareggiati per l’assenza di umanità delle rappresentanze studentesche».

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