NOCERA INFERIORE. Allarme salmonella all’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore. Bloccati tutti i ricoveri nel reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale, dove un bambino è risultato infetto.
La causa dell’infezione del neonato sarebbe la convivenza nella stessa casa del bambino di un serpente e di un pappagallo.
Scatta l’allarme
Secondo i medici, quando nei giorni scorsi è arrivato in ospedale il bimbo aveva già incubato l’agente batterico che ha poi causato l’infezione.
Ma i sanitari della struttura nocerina sono stati comunque costretti a mettere in isolamento altri tre neonati e il direttore Maurizio D’Ambrosio ha deciso il blocco dei ricoveri per 72 ore, due misure di sicurezza prese in via del tutto precauzionale, ma comunque necessarie.
La divisione neonatale era tutta piena al momento dell’allarme. Sedici cullette occupate. È stata effettuata solo la dimissione, già in programma, di un bambino che è risultato negativo al test. Per due neonati che andavano tenuti sotto osservazione sarebbe stato disposto il trasferimento in altra struttura.
In ogni caso i tre bimbi, sottoposti a controllo dagli infettivologi sono risultati negativi al test: nessuna traccia del batterio in oggetto.
Stop dei ricoveri
Lo stop ai ricoveri è stato prorogato fino a domani mattina alle ore 8.00 quando verranno riattivati i ricoveri, una volta verificata l’assenza di pericoli.
Le restrizioni hanno riguardato anche il personale: è stata infatti selezionata e dedicata un’intera équipe ai tre bambini in isolamento, evitando così che potessero entrare in contatto con gli altri piccoli ricoverati.
La provenienza del batterio
Scattato l’allarme in reparto si è quindi provveduto ad isolare i bambini che avevano più probabilità di aver subito un contagio e si sono portate avanti le analisi del caso. Si è cercata quindi l’origine del batterio che ha causato la salmonella nel primo bambino. É stato a questo punto che si è collegata l’infezione con la convivenza del bambino con i due animali, in particolare col serpente.
La veterinaria Marianna De Martino ha spiegato a La Città che la casistica generale indica «la salmonella tra le malattie maggiormente a rischio trasmissione tra un serpente e un uomo».
«I proprietari che vogliano tutelarsi da questa evenienza – ha spiegato la dottoressa – possono fare un tampone delle feci del rettile e spedirlo ad un laboratorio di analisi veterinarie per l’isolamento del microrganismo. Non ci sono altre speciali precauzioni, se non lavarsi bene le mani dopo essere entrati in contatto con il rettile, non sbaciucchiarli e evitare la convivenza con bambini immunocompromessi».