È stato arrestato per possesso di arma clandestina e spari in luogo pubblico Raffaele Alfano, il pregiudicato di 33 anni di Angri rimasto ferito con due colpi di pistola durante una lite scoppiata sabato mattina. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino. Secondo le prime informazioni, era la sua l’arma dalla quale sono stati esplosi i colpi.
Angri, spari dopo una lite: arrestato pregiudicato
È stato arrestato per possesso di arma clandestina e spari in luogo pubblico Raffaele Alfano rimasto ferito con due colpi di pistola durante una lite scoppiata sabato mattina, 17 giugno, in un negozio di ortofrutta. Secondo le prime informazioni, era la sua l’arma dalla quale sono stati esplosi i colpi.
I carabinieri intervenuti sul posto avevano avviato le indagini. L’arma è stata rinvenuta solo in un secondo momento in un cassonetto per i rifiuti presso il luogo dove è avvenuta la lite: è stato appurato che era sua l’arma dalla quale sono stati esplosi i due colpi. Raffaele Alfano si trova ancora ricoverato in ospedale ed è fuori pericolo: è stato anche sottoposto ad un intervento chirurgico.
La dinamica
Secondo una prima dinamica, sarebbe stato proprio Alfano ad estrarre la pistola all’interno del negozio commerciale per intimorire il titolare F.S. con il quale aveva da poco avuto una discussione. È quanto emergerebbe dalla versione fornita dal commerciante. Sabato mattina il titolare del negozio sarebbe stato invitato dall’Alfano a raggiungerlo in un circolo di viale Europa, poco distante dal suo negozio, dove i due avrebbero avuto una prima animata discussione. Da chiarire ancora i motivi della lite. Dopo quel primo scontro il commerciante è ritornato nel suo negozio ma pochi minuti dopo è stato raggiunto da Alfano a bordo di uno scooter. Il pregiudicato è entrato nell’attività commerciale e si sarebbe nuovamente rivolto con fare minaccioso al titolare. La situazione è degenerata in una manciata di minuti. Alfano avrebbe estratto la pistola per puntarla contro il commerciante il quale, temendo per l’incolumità dei propri familiari si è lanciato contro il pregiudicato nel tentativo di disarmarlo ma entrambi sono finiti a terra. Durante la colluttazione sono partiti alcuni colpi di pistola: due hanno raggiunto Raffaele Alfano all’altezza dell’addome. Una versione dei fatti ancora al vaglio degli inquirenti che dovranno verificare se quanto raccontato trova riscontri oggettivi e, soprattutto, chiarire i motivi che hanno scatenato la lite.