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Anna Tortora, la dottoressa del Ruggi che supporta la crescita dei bambini nominata endocrinologa dell’anno

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Anna Tortora - Foto del Mattino

Anna Tortora, originaria di Salerno e dottoressa del Ruggi che supporta la crescita dei bambini, è stata nominata endocrinologa dell’anno. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino. Il premio per i professionisti under 40 è stato assegnato alla giovane salernitana.

Anna Tortora, la dottoressa del Ruggi nominata endocrinologa dell’anno

Anna Tortora, originaria di Salerno, è stata riconosciuta come l’endocrinologa under 40 dell’anno. La giovane specialista del reparto di Clinica endocrinologia e diabetologia del Ruggi, diretto dal professor Mario Vitale, ha ricevuto questo prestigioso premio dall’Ame (Associazione medici endocrinologi), una delle principali società scientifiche del settore a livello nazionale, durante il ventitreesimo congresso nazionale. Il riconoscimento è stato attribuito per il suo entusiasmo, la sua generosità e il suo straordinario spirito di servizio nei confronti dell’associazione. Inoltre, ha ricevuto un ulteriore riconoscimento. È stata eletta tra i cinque consiglieri nazionali del consiglio direttivo dell’Ame, il quale si rinnova ogni due anni. «La mia gioia è immensa, poiché non mi aspettavo di ricevere questo riconoscimento né di essere votata nel direttivo», afferma Anna Tortora. «Sono ancora più felice che a essere premiata sia una giovane donna, dato che non è affatto facile affermarsi nel mondo del lavoro, ricoprire ruoli di responsabilità e ricevere riconoscimenti per il proprio operato. Desidero ringraziare il Ruggi, che mi ha offerto l’opportunità di crescere e migliorare in un contesto aziendale che mi impegno a promuovere. La mia gratitudine va anche al professor Vitale, che mi sostiene, mi motiva e mi guida ogni giorno».

La specializzazione

L’endocrinologia è la disciplina medica che si occupa dello studio delle ghiandole endocrine e degli ormoni, analizzando la loro composizione, produzione e funzione. Le ghiandole endocrine sono quelle che rilasciano i loro prodotti (solitamente ormoni, ma non esclusivamente) nei fluidi circolanti. Tra queste troviamo la tiroide, le paratiroidi, l’ipofisi, l’epifisi, il timo, le ghiandole surrenali, il pancreas endocrino, le cellule interstiziali del testicolo e quelle dell’ovaio. «Ribadisco il mio sostegno e la mia vicinanza a tutti i giovani medici», afferma il direttore generale del Ruggi, Vincenzo D’Amato, sottolineando come il loro impegno, dedizione, professionalità e spirito di squadra portino a risultati lodevoli, contribuendo ad accrescere il prestigio e l’affidabilità dell’azienda ospedaliera di Salerno.

Chi è la dottoressa

Tortora è la coordinatrice dell’ambulatorio per il Deficit di Dh. L’ospedale Ruggi si distingue come un’eccellenza nel settore dell’endocrinologia, posizionandosi tra le prime tre strutture ospedaliere in Italia. È il primo centro autorizzato dalla Regione Campania a prescrivere il nuovo ormone della crescita, somministrabile a partire dai tre anni fino al completamento della crescita. La carenza di questo ormone colpisce circa un bambino ogni 2000-5000, i quali sono stati finora trattati con iniezioni quotidiane di ormone ricombinante sostitutivo, che ha permesso loro di recuperare la statura. La nuova terapia, invece, prevede una somministrazione settimanale, ben tollerata e con gli stessi effetti positivi della terapia giornaliera, grazie alla tecnologia avanzata utilizzata per produrre il principio attivo, che ne garantisce una maggiore permanenza nel circolo sanguigno. Attualmente, sono 150 i bambini con bassa statura in trattamento presso l’ambulatorio. Il nuovo farmaco è molto apprezzato per il suo vantaggio di richiedere solo una somministrazione settimanale, mantenendo invariato il follow-up, che prevede controlli trimestrali o semestrali. I piccoli pazienti sono accolti da una parete decorata con i loro disegni. «Questa è la parete dell’amore», sottolinea Tortora. «Per me, è il valore più importante, che rappresenta il senso del nostro lavoro e ciò che facciamo con i nostri giovani pazienti».

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