Otto persone sono state arrestate nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Salerno, che ha svelato tentativi del clan camorristico Fezza-De Vivo di influenzare le elezioni amministrative a Pagani e infiltrarsi nei settori pubblici locali.
Appalti e camorra, 8 arresti nel salernitano
Otto persone sono state arrestate nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, che ha portato alla luce i tentativi del clan camorristico Fezza-De Vivo di manipolare le elezioni amministrative a Pagani e di infiltrarsi nei settori pubblici locali. L’ordinanza, firmata dal gip del Tribunale di Salerno e messa in esecuzione dai Carabinieri di Nocera Inferiore, prevede la custodia cautelare in carcere per tre persone e gli arresti domiciliari per altre cinque.
Tra gli arrestati figura Alfonso Marrazzo, imprenditore ed ex assessore all’Ambiente di Pagani, già condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa. L’inchiesta ha rivelato che il clan avrebbe imposto il voto a favore di candidati a loro collegati, estranei alla coalizione vincente, e successivamente cercato di stabilire legami con l’amministrazione comunale.
Gli indagati sono accusati di reati come il condizionamento del voto, la turbativa d’asta, la frode nelle forniture pubbliche e la corruzione, con l’aggravante di favorire gli interessi del clan Fezza-De Vivo. Secondo la DDA, Marrazzo avrebbe utilizzato la cooperativa Pedema, da lui guidata, per ottenere appalti pubblici in modo illecito, tra cui quelli per la gestione dei cimiteri e la sanificazione durante l’emergenza Covid.