Cronaca Salerno, Salerno

Appalti pilotati a Capaccio Paestum, si aggrava la posizione dei sette imputati: contestata l’aggravante dell’associazione a delinquere

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Franco Alfieri

Appalti pilotati a Capaccio Paestum, si aggrava la posizione dei sette imputati: contestata anche l’aggravante dell’associazione per delinquere (art. 416 c.p.).  Il nuovo decreto di sequestro probatorio urgente, emesso ieri dal pm Alessandro Di Vico, riguarda i telefoni cellulari, i notebook, gli iPad e altri dispositivi informatici appartenenti agli indagati, già confiscati e messi a disposizione dell’autorità giudiziaria il 15 ottobre scorso. Lo riporta Stiletv.

Appalti pilotati a Capaccio Paestum: c’è anche l’aggravante dell’associazione a delinquere

La situazione si complica per sette indagati coinvolti nell’inchiesta sui presunti appalti pilotati al Comune di Capaccio Paestum e alla Provincia di Salerno, riguardanti le gare per la Fondovalle Calore, Aversana e il sottopasso ferroviario di Paestum. La Procura della Repubblica di Salerno ha infatti aggiunto all’accusa di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente in concorso anche l’aggravante dell’associazione per delinquere (art. 416 c.p.).

Gli indagati

Sotto inchiesta ci sono: Franco Alfieri, sindaco e presidente della Provincia attualmente sospeso dalle sue funzioni e agli arresti domiciliari; Andrea Campanile, anch’egli agli arresti domiciliari ma dimessosi dal suo incarico; Luca Cascone, presidente della Commissione Trasporti e consigliere regionale; il funzionario provinciale Michele Angelo Lizio, che ha rinunciato al ruolo di Rup; i funzionari comunali Federica Turi e Giovanni Vito Bello; e l’imprenditore cilentano Nicola Aulisio.

Il nuovo sequestro

Il nuovo decreto di sequestro probatorio urgente, emesso ieri dal pm Alessandro Di Vico, riguarda i telefoni cellulari, i notebook, gli iPad e altri dispositivi informatici appartenenti agli indagati, già confiscati e messi a disposizione dell’autorità giudiziaria il 15 ottobre scorso. Questo provvedimento si è reso necessario a seguito di una “complessa valutazione delle emergenze investigative e delle successive attività d’indagine condotte dalla Guardia di Finanza di Salerno”, che ha evidenziato l’esigenza di analizzare i dispositivi sequestrati anche in relazione al presunto vincolo associativo.

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