Area industriale, competenza dell’Asi. Tremano cinquanta imprenditori
Legittima la fuoriuscita del Comune di Battipaglia, ma non consegna all’ente il totale controllo della zona industriale cittadina. Lo ha deciso il Consiglio di Stato, intervenendo sul caso Agrifina e ribaltando il verdetto del Tar. Tremano decine di imprenditori che di recente hanno investito sull’area industriale (si parla di circa quanta autorizzazioni tra insediamenti e varianti) senza il nulla osta del Consorzio Asi.
In sostanza, come evidenziato dal Consiglio di Stato, il Suap del Comune di Battipaglia può rilasciare autorizzazioni, ma non senza il nulla osta dell’Asi. Che ora potrebbe decidere di revocarle tutte.
L’addio al consorzio fu deliberato in consiglio comunale nel mese di marzo del 2011, durante l’amministrazione guidata dal sindaco Giovanni Santomauro, all’unanimità. La scelta, infatti, era avallata anche dalle opposizioni, guidate in assise dall’attuale sindaco Cecilia Francese e da Gerardo Motta.
La questione Agrifina
L’azienda Agrifina chiese nel 2013 all’Asi il rilascio di un nulla osta per realizzare un opificio in zona Filigalardi. Quell’area, però, era destinata al progetto dell’Interporto, per cui l’Asi negò la concessione. Un diniego che fu impugnato davanti al Tar. Il tribunale amministrativo regionale accolse il ricorso, ma il Consiglio di Stato ha ribaltato tutto, dando ragione all’Asi.
Nel frattempo, però, il Suap ha rilasciato l’autorizzazione all’azienda Agrifina. In modo illegittimo, secondo il Consiglio di Stato.
Cosa può accadere
Per effetto della sentenza del Consiglio di Stato, il Consorzio Asi potrà decidere su ciascuna delle cinquanta autorizzazioni rilasciate dal Comune, tra varianti e nuovi insediamenti. L’Asi potrebbe revocarle tutte, giudicandole abusive e generando il caos in zona industriale.
Le reazioni
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La sentenza
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