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Caso Arianna, interviene la Corte d’Appello di Salerno: il Cardarelli non dovrà pagare il risarcimento da 3 milioni di euro alla famiglia

Cava de’ Tirreni, caso Arianna Manzo: la Corte d’Appello di Salerno ha accolto la richiesta di sospensione del pagamento del risarcimento da 3 milioni di euro presentata dall’ospedale Cardarelli di Napoli. Si spera nell’intervento di De Luca, che due giorni fa ha incontrato la famiglia della piccola a Palazzo Santa Lucia.

Arianna Manzo, sentenza della Corte d’Appello: no al risarcimento

Secondo la sentenza della Corte, “il Cardarelli si vedrebbe esposto all’evenienza di dover subire un esborso di rilevante entità con il rischio di non poterlo recuperare in caso di esito favorevole del giudizio”.

Incontro tra Vincenzo De Luca e i genitori della piccola Arianna

Due giorni fa c’era stato il tanto atteso incontro tra i genitori della piccola Arianna e il Governatore della Campania Vincenzo De Luca “C’è la piena di affrontare e risolvere in tempi rapidi una vicenda che risale a 15 anni fa, a prescindere dall’iter giudiziario”.

Le parole del Governatore

Il Governatore della Campania aveva accolto la richiesta della famiglia della piccola Arianna e questa mattina i genitori hanno incontrato De Luca a Palazzo Santa Lucia. Il Governatore ha assicurato che la famiglia non verrà lasciata sola

Abbiamo incontrato questa mattina a Palazzo Santa Lucia, insieme al direttore generale del Cardarelli, i genitori della piccola Arianna accompagnati dal proprio legale. Abbiamo voluto innanzitutto esprimere la nostra solidarietà e vicinanza alla famiglia che affronta quotidianamente la gravità e le gravi problematiche della malattia. A loro abbiamo manifestato la volontà piena di affrontare e risolvere in tempi rapidi una vicenda che risale a 15 anni fa. A prescindere dall’iter giudiziario, ho comunicato alla famiglia e al direttore generale, che fermo restando le diversità di responsabilità e competenze, è opportuno affrontare il caso che si trascina da troppi anni con caratteristiche di gravità estrema per la bambina e per la famiglia. Quindi verificheremo con il nostro ufficio legislativo e le strutture tecniche, l’ipotesi di un atto transattivo che possa dare da subito una risposta importante alla famiglia. In questa ipotesi, è evidente che sarà superato ogni iter giudiziario e si valuterà il contenuto dell’atto transattivo tenendo conto della sentenza di primo grado. La famiglia ha apprezzato e condiviso questa ipotesi di lavoro. Ci impegneremo nei prossimi giorni a concretizzarla.

La vicenda

Come spiegato dal legale della famiglia Mario Cicchetti, la somministrazione di un farmaco anestetico provocò un grave danno al sistema nervoso centrale. Dopo otto anni è arrivata la sentenza ma la struttura ospedaliera del Cardarelli di Napoli ha proposto appello e per ora non ha pagato il risarcimento di tre milioni di euro a cui è stato condannato.

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