A Pagani scoppia la polemica per le presunte assunzioni di 17 dipendenti napoletani da parte della Pagani Ambiente: è scontro tra le forze politiche di Bottone e Gambino.
Scontro tra gambiniani e bottoniani sulle assunzioni all’Aspa
Sarà un ballottaggio acceso in tutti sensi quello in dirittura di arrivo il 9 giugno a Pagani: da un lato Bottone e dall’altro Gambino. Ma non finisce qui perché nella città liguorina tiene banco l’assunzione di 17 dipendenti presso la Pagani Ambiente (Aspa), società partecipata del Comune di Pagani che si occupa del servizio rifiuti.
Ad aprire il dibattito è Anna Rosa Sessa, figura politica da sempre vicinissima ad Alberico Gambino e candidata al consiglio comunale proprio con l’ex primo cittadino, la quale ha contestato irregolarità nelle assunzioni di 17 persone provenienti da Napoli. Ecco quanto la nota di Sessa:
“Il Sindaco Bottone e il Governatore De Luca hanno perpetrato l’ennesimo scempio a danno della città di Pagani assegnando alla Pagani Ambiente 17 nuovi assunti tutti provenienti da Napoli e Provincia.
Al di là dell’inutilità di tali nuove assunzioni per una migliore funzionalità del Ciclo di gestione dei rifiuti, essendo estranei al territorio comunale – in avanzata età lavorativa e con qualifiche funzionali di natura amministrativa, risulta indiscutibile l’ennesima truffa perpetrata ai danni dei cittadini paganesi, in campagna elettorale, ad opera di un Sindaco e dei vertici dirigenziali di Pagani Ambiente.Non può essere definita diversamente, infatti, l’attività espletata da questi irresponsabili soggetti allorchè – in campagna elettorale ed in violazione di ogni legge in vigore – hanno avuto l’ardire di convocare numerosi cittadini – attraverso messaggi e telefonate provenienti dai cellulari dei vertici aziendali – per una “farlocca” selezione di personale da assumere presso la Pagani Ambiente – va avanti-. Comprendiamo la “disperazione” che ormai caratterizza il Sindaco ed il PD di Pagani, stante la sonora bocciatura che è stata inflitta loro dai cittadini di Pagani domenica scorsa, ma “illudere e prendere in giro” uomini e donne che hanno “bisogno ed esigenza di lavoro” è quanto di più “vergognoso e disumano” possa esistere”.
Non si è fatta attendere ovviamente la risposta dell’attuale sindaco di Pagani, Salvatore Bottone, e della stessa Aspa che hanno chiarito la situazione usando toni altrettanto accesi. Si ricorda che lo stesso Bottone ha presentato nuova candidatura per mantenere la fascia tricolore, insieme a 5 liste, tra cui quella del Partito Democratico.
«Bugie solo falsità, sono tornati a fare quello che sanno fare, tentare di passare da vittime quando invece sono loro i carnefici» – ha dichiarato Salvatore Bottone dopo l’attacco ricevuto da Anna Rosa Sessa in merito ad alcune assunzioni prodotte dalla Pagani Ambiente.
Poi appare evidente l’attacco all’intera coalizione di Gambino: «Sono ritornati a fare quello che sanno fare: usare metodi malavitosi per nascondere la verità. Proprio per questo conoscendoli ho chiesto al Prefetto di supervisionare per un voto pulito».
E ancora: «Abbiamo usufruito insieme ad altri 24 comuni tra cui Napoli e Nocera Inferiore di un progetto della Regione Campania approvato dal Governatore Vincenzo De Luca con beneficiari tutti gli enti che non hanno raggiunto il 45% della raccolta differenziata. Un finanziamento di 600 mila euro che ha previsto la fornitura di attrezzature, mezzi e personale. Unità lavorativa mandate a Pagani dalla Regione a costo zero per il Comune perché tutto pagato per i prossimi 18 mesi. I lavoratori sono dipendenti già della Regione perché in passato impegnati nei Consorzi di Bacino, ormai sciolti. A differenza di chi ci attacca che nella sua vita non ha mai lavorato, noi continuiamo a pensare al bene dei paganesi evitando di far pagare ai nostri concittadini soldi inutili per la raccolta e smaltimento dei rifiuti».
La diatriba però non finisce qui, dato che anche il Partito Democratico di Pagani è intervenuto nella vicenda non solo perché lista a sostegno del candidato sindaco Bottone ma anche in quanto simbolo di Vincenzo Calce, deus ex machina della sinistra locale e uno dei responsabili proprio della Pagani Ambiente.
«Ci saremmo aspettati una maggiore attenzione allo studio del caso da parte della consigliere Sessa – riporta la nota del Pd di Pagani – Dobbiamo, nostro malgrado invece, evidenziare gli errori “pacchiani” (forse volontari, cara consigliera?) con cui sono state buttate giù “quelle 4 righe” sulla Pagani Ambiente, sul sindaco, sul Governatore De Luca e sul Partito Democratico di Pagani».
«Comprendiamo la necessità di baccagliare per sentirsi vivi ma, ci creda, qualsiasi cosa avesse detto o scritto sarebbe stato meglio dell’enormità di bugie e di inganni contenuti nella sua nota. Se solo si fosse dedicata, anche con l’aiuto dei suoi consiglieri, con il giudizio che impone il suo ruolo istituzionale, alla lettura della normativa, si sarebbe risparmiata la classica scivolata sulla buccia di banana. Invece il livore che l’acceca l’ha resa orba al punto da impedirle di comprendere, di vedere gli ottimi risultati ottenuti dalla società ASPA, la riduzione dei costi del servizio, l’aumento percentuale della raccolta differenziata, gli automezzi nuovi, le nuove attrezzature e potremmo continuare ancora a lungo».
Infine, conclude il Pd: «Non ci è nuova la sua “attitudine” allo spionaggio e alla “rissa verbale” ma non le consentiamo di trascinare il Partito Democratico sul terreno dello scontro e dell’odio che nulla ha a che fare con il sano dibattito politico e il confronto per lo sviluppo della città. Affrontiamo con serenità il turno di ballottaggio del prossimo 9 giugno, consapevoli di “avere la coscienza pulita”. Lei, invece ci sembra troppo nervosa».
E intanto il ballottaggio si avvicina: è guerra su più fronti
Appare dunque chiaro che la seconda tornata elettorale entra nel vivo nella maniera più infuocata possibile. Le due forze politiche si starebbero scontrando anche al di là della mera lotta per il voto e la conquista degli scranni di Palazzo San Carlo.
Una rivalità che sembra riaccendere vecchi dissapori tra Bottone e Gambino, un tempo alleati politici che con il tempo sono diventati avversari, se non proprio “nemici” (evitando esagerazioni). Già negli anni del suo ruolo in qualità di consigliere regionale, Gambino aveva attaccato a più riprese l’operato dell’amministrazione Bottone, il quale non ha mai fatto mancare la propria risposta e il proprio disappunto verso gli attacchi dell’ex sindaco di Pagani.
Non a caso, nel giorno dell‘ufficializzazione della propria candidatura a sindaco, Gambino aveva dichiarato che uno dei primi obiettivi della sua (eventuale) amministrazione sarebbe stato quello di eliminare l’Aspa tra le società partecipare del Comune e lasciare i servizi igienici alla Pagani Servizi. Altra elemento che poi ha ulteriormente approfondito gli scontri tra i due pretendenti è stata la questione della scuola Manzoni: in tanti puntano il dito contro Bottone per la chiusura del plesso, mentre Gambino sembra intenzionato a rilanciarla tramite specifiche gare di appalto per accedere ai fondi necessari.
Nell’anno delle elezioni 2019, Pagani sembra essere tornata un po’ indietro nel tempo, con la sola differenza che Bottone e Gambino giocano il ruolo di protagonisti ormai lontani anni luce sia politicamente sia mentalmente. Come andrà a finire il ballottaggio? Ci saranno altri scontri e provocazioni da ora fino al 9 maggio? Al popolo paganese spetterà la parola finale per sancire non solo il sindaco, ma anche chi effettivamente avrà ragione tra le due parti.