Grazia Biondi sfrattata a Baronissi: la presidentessa dell’associazione Manden lascia casa, sarà ospitata dall’associazione “Orizzonti Onlus”.
Grazia Biondi lascia casa
«Oggi esco dalla casa coniugale, da questo momento non avrò più un tetto sulla testa». A parlare così è Grazia Biondi che ieri mattina – mentre il suo ex marito si appropriava di un’abitazione che, di diritto non spetterebbe a lui in quanto nudo proprietario ma a suo figlio – ha raccontato ancora una volta la sua drammatica storia, fatta di botte e vessazioni, di violenza fisica e psicologica. A riportare la notizia è il quotidiano “Le Cronache”, a firma di Erika Noschese.
«Sicuramente non sono rimasta volentieri in quella che io definisco la casa degli orrori ma se una donna non ha un’alternativa dove va?», si chiede la Biondi, divenuta il simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. Grazia non ha dubbi: per lei si chiude una promessa che il suo ex marito le aveva fatto nel 2011, anno in cui ha scelto di dire basta e di denunciare tutto.
«Mi disse: “ti devo distruggere è l’ultima cosa che farò nella mia vita”. Detta così, con questo ultimo atto può sembrare che lui abbia vinto ma io non mi arrendo e non lo faccio solo per me ma per tutte quelle donne che denunciano e subiscono queste ritorsioni subdole perché ci sono mille modi per uccidere le donne, anche mettendole in ginocchio economicamente e professionalmente».
Per Grazia, per le donne che quotidianamente difendono le donne e per tutte coloro che scelgono di dire basta alla violenza e di denunciare i loro mariti e compagni quella di ieri, 30 settembre, è diventata una data simbolo e non perché indichi una sconfitta bensì una vittoria, «la capacità di andare avanti e di dire basta ad ogni forma di sopruso».
Ma se quella data indica una sconfitta, forse, lo è per la giustizia che «dovrebbe controllare, quando una donna denuncia, come i maltrattanti strumentalizzano la giustizia denunciando le donne», ha spiegato Grazia Biondi che oggi lotta contro un brutto male, forse anche a causa di quanto subito. Forse, il corpo non ha retto lo stress, il dolore, le lacrime e la paura.
«Oggi l’esecuzione viene fatta dal mio ex marito, nudo proprietario, e non da chi ha avuto l’usufrutto – fatto dopo la separazione – in maniera pretestuosa – ha poi aggiunto la presidente dell’associazione Manden – La cosa grave è che è un ricorso falso e me ne assumo tutte le responsabilità».
Per Grazia Biondi, qualcosa si sta compiendo perché «qualcuno ha tratto in inganno l’autorità giudiziaria e io in questo momento, di questo inganno, ne sto pagando le conseguenze». Nonostante ciò Grazia non si arrende: «Sono per la legalità e ho deciso che uscirò, a costo di non avere una dimora pur avendo persone disposte ad accogliermi». E tante sono le donne che hanno offerto ospitalità a Grazia Biondi.
Tra questi aiuti concreti spicca sicuramente quello dell’associazione Orizzonte Onlus che si è detta disponibile ad accogliere la presidente dell’associazione da subito. Grazia, infatti, nei giorni scorsi ha provveduto a scrivere al sindaco Gianfranco Valiante per chiedere la cancellazione immediata della residenza.
Intanto, proprio ieri mattina, a esprimere solidarietà a Grazia Biondi la segreteria dell’onorevole Laura Boldrini e la Regione Campania. «Le donne che denunciano vogliono essere libere, libere di vivere lontano dal proprio carnefice», ha poi aggiunto la donna che lancia un appello a tutte le persone che fanno parte del mondo della giustizia, avvocati, giudici e magistrati affinché non lascino solo queste donne che decidono di denunciare ma le aiutino a ricominciare.
Erika Noschese da “Le Cronache”