Cronaca Salerno, Salerno

Rientrata in Italia la salma di Claudio Mandia: veglia a Battipaglia

È arrivata in Italia oggi, venerdì 25 febbraio, la salma di Claudio Mandia, ragazzo di Battipaglia che si è suicidato nel college di New York che frequentava da più di un anno. Un dolore immenso per amici e parenti, tra cui i nonni materni di Claudio che al Mattino hanno spiegato: “Siamo troppo addolorati. Nostro nipote era un bravo ragazzo. Ora è volato in cielo ma questa tragedia non doveva accadere”. Intanto i genitori sono tornati ad Eboli.

Battipaglia, Claudio Mandia si è suicidato a New York: salma rientrata

Il feretro del 17enne ha fatto il suo arrivo a Battipaglia nella chiesa Santa Maria della Speranza dove è stata allestita la camera ardente. funerali del giovane saranno celebrati alle 9.30 di oggi, sabato 26 febbraio. La sindaca Cecilia Francese ha disposto le bandiere a mezz’asta dinanzi al municipio e agli altri istituti pubblici.

La bara bianca di Claudio è stata accolta dai genitori, Mauro ed Elisabetta, dalla sorelle e dai nonni. Padre Vincenzo Sirignano, parroco della chiesa Santa Maria della Speranza, ha accolto il feretro con un applauso e con una benedizione. Presente anche la sindaca Francese.


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Suicidio Claudio Mandia, gli ultimi attimi del ragazzo di Battipaglia

Intanto emergono nuovi dettagli sul suicidio di Claudio Mandia, il ragazzo di Battipaglia morto in un college di New York. Morte avvenuta per impiccagione, com’è emerso dall’autopsia. il 17enne si è tolto la vita stringendosi il collo ad una corda come confermato anche dal dipartimento di polizia di Mount Plesant in un comunicato diffuso a mezzo stampa.

“Entrando nella stanza – scrive la polizia – gli agenti hanno scoperto uno studente maschio di 17 anni, deceduto. La morte è avvenuta per impiccagione. Immediatamente è stata avviata un’indagine». Il capo della polizia di Mount Plesant, Paul Oliva, ha rivelato un altro scottante dettaglio. «Il corpo non si trovava nel dormitorio spiega Oliva che non ha ancora smentito l’ipotesi di un possibile coinvolgimento di altre persone e non ha voluto rispondere sulla possibilità o meno da parte dello studente di poter uscire dalla sua camera come riportato dal Corriere del Mezzogiorno.

La lettera dei compagni di college

La EF Academy è finita nella bufera: spunta una pagina social che raccoglie le accuse degli studenti nei confronti del prestigioso college newyorchese. “La vita di EF Academy fa schifo amico”, è la traduzione del nickname scelto da alcuni studenti anonimi che, tramite una pagina Instagram.

Il tutto, seguito da un messaggio di cordoglio: “Non ci sono parole per descrivere i nostri sentimenti in questo momento. Era una luce in questa scuola. Sempre presente per tutti. I nostri pensieri vanno alla famiglia. Continuano a dirci che non avremmo potuto fare nulla, ma non è vero. Poteva essere salvato. Con un po’ più di considerazione, se solo non fosse stato trattato così, forse sarebbe ancora qui. Quindi, per favore, anche se non lo conoscevate, siate un po’ più sensibili oggi. Siate un po’ più gentili. Date qualche abbraccio in più. Dite qualche parola più gentile. “Non si sa mai cosa sta passando qualcun altro” era solo una parola stereotipata. Ora la comprendiamo appieno. Guariamo oggi e stiamo insieme. Per lui”.

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