BATTIPAGLIA. È arrivata, con un articolo su L’Espresso, la reazione dello scrittore e autore di Gomorra, Roberto Saviano. Il giornalista napoletano ha dedicato una pagina di oggi per la città capofila della Piana del Sele, il motivo? L’aula consiliare non dedicata a Giancarlo Siani, giornalista assassinato dalla camorra.
Battipaglia, il Comune non dedica aula a Giancarlo Siani: la reazione di Roberto Saviano
Saviano, sulle pagine dell’Espresso, ha raccontato: «Non mi sto rallegrando per ciò che è accaduto, sto solo pensando all’informazione che esiste solo se negativa. Per il nostro bene dovremmo iniziare a rendere notiziabile anche la buona novella.
Ma prendiamo per vera la promessa della sindaca di Battipaglia e cerchiamo di capire, però, perché Giancarlo Siani sia passato distrattamente sotto sguardi indaffarati, tanto indaffarati da non potersi concentrare sul nome del protagonista di una delle vicende più dolorose che ha colpito la nostra terra. Ciò che è accaduto a Battipaglia è un caso di scuola, è la summa di responsabilità condivise».
Lo scambio di lettere tra la sindaca Francese e Paolo Siani
Dopo la lettera aperta inviata dalla sindaca Cecilia Francese qualche giorno fa è arrivata la risposta di Paolo Siani, fratello di Giancarlo Siani, e con essa sembra avviarsi finalmente a conclusione la disputa fra la città di Battipaglia e la memoria di Giancarlo Siani.
Accolgo con piacere l’invito di essere lì con voi all’inaugurazione del plesso scolastico.
Ero comunque fiducioso che si trattasse soltanto di uno spiacevole equivoco.
La mia gratificazione più grande è data dal fatto che oggi nessuno, o quasi, ricorda i nomi di chi ha ucciso mio fratello.
Al contrario, Giancarlo è un modello per tanti ragazzi che negli anni Ottanta non erano neppure nati, ma che lo conoscono ugualmente, lo sentono vicino, come se fosse uno di loro.
Probabilmente la drammatica uccisione subita a soli 26 anni ha reso mio fratello eternamente giovane nella memoria collettiva e per questo è particolarmente amato dalle nuove generazioni».