BATTIPAGLIA. Da dieci giorni, Battipaglia non è più attore protagonista del suo territorio. Il vecchio piano regolatore generale, approvato nel 1972 e in vigore dall’anno successivo, ha perso d’efficacia lo scorso 4 luglio. Al suo posto, è entrato in vigore il Ptcp (piano territoriale di coordinamento provinciale), approvato nel 2012 dalla Provincia di Salerno. Non avendo il Comune di Battipaglia approvato il piano urbanistico comunale nei tempi prestabiliti – ossia a 18 mesi dall’entrata in vigore del Ptcp con la possibilità di usufruire di ben due proroghe – la Provincia è divenuta, di diritto, protagonista della disciplina urbanistica sul territorio di Battipaglia. Applicando la disciplina dell’articolo 9 del Decreto del Presidente della Repubblica del 6 giugno 2001, numero 380 (Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia).
Andando oltre le promesse dell’amministrazione Santomauro (“entro il 2010 approveremo il Puc” era scritto nel programma elettorale del 2009), dopo il terremoto giudiziario del 2013 e la revoca del piano predisposto negli anni scorsi da parte della commissione straordinaria attualmente in carica, si attende ancora di conoscere il lavoro svolto dal team nominato dalla triade a gennaio. Il presidente della commissione straordinaria, Gerlando Iorio, ha fatto sapere che «entro la fine di luglio organizzeremo un incontro pubblico, aperto all’intera cittadinanza, per mostrare le linee guida approvate». In effetti, il documento propedeutico su cui si fonderà il futuro lavoro del piano urbanistico è stato trasmesso al Comune e dovrebbe essere approvato proprio questa settimana dalla commissione. Per il Puc, comunque, si dovrà ancora attendere. E fino ad allora ogni modifica urbanistica della città di Battipaglia dipenderà unicamente da ciò che è scritto nel Ptcp. Dove, ad esempio, sono ancora previsti i 1.600 appartamenti sulla fascia costiera e in zona Aversana richiesti nel corso dell’amministrazione Santomauro (originariamente dovevano essere 4.500), un attrattore turistico denominato District Park sulla litoranea, nuovi assetti viari. Oltre al recupero degli standard urbanistici, ossia aree verdi, zone d’aggregazione e parcheggi che, calcolati sulla base del numero di abitanti e di abitazioni, sono circa la metà di ciò che dovrebbero essere.
Al momento della redazione del Prg, Battipaglia contava 31.200 residenti, divenuti 47.139 nel 1991 ed oltre 50mila oggi. La volontà espressa dal team di lavoro coordinato dall’architetto Massimo Alvisi ha redatto linee guida ovviamente teoriche e che dovrebbero essere i pilastri del futuro Puc. Si parla di recupero delle periferie, realizzazione di parcheggi ed aree verdi dove possibile, valorizzazione della fascia costiera senza la previsione di nuove costruzioni e riqualificazione delle aree dismesse. Nessuna colata di cemento, ma solo risanamento dell’esistente.
Con ogni probabilità, il Puc diventerà realtà con la futura amministrazione comunale che sarà eletta dalla cittadinanza. E le linee guida che saranno presentate a fine mese potrebbero non essere prese in considerazione. E mentre la città attenderà il Puc, potrebbero essere concesse autorizzazioni edilizie sulla scorta di quanto previsto dal Ptcp.