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Battipaglia, ministero del Turismo separato dai Beni Culturali: la proposta di Acunzo

BATTIPAGLIA. È in una nota stampa di recente pubblicazione che il candidato alla Camera nel collegio uninominale di Battipaglia per il Movimento 5 Stelle, Nicola Acunzo, annuncia uno dei punti chiave del suo programma politico: il turismo.
Ecco le parole di Acunzo.

Ministero del Turismo separato da quello dei Beni Culturali: i dettagli

“Al centro della nostra agenda la creazione di un Ministero del Turismo separato da quello dei Beni Culturali”.

“Siamo convinti che si debba assolutamente restituire al Turismo un ruolo, una posizione importante, e non subalterna rispetto ad altri temi”. Bisogna dedicare quindi al Turismo una strategia comune che coinvolga quelle istituzioni locali e regionali che oggi procedono troppo spesso ognuno per conto proprio, creando enorme confusione meccanismi clientelari nella distribuzione a pioggia dei fondi.

Il Ministero dovrà avere un ruolo forte ed esercitare una leadership convincente e competente soprattutto all’estero.

Le disposizioni generali e comuni sul turismo tornano di competenza statale con obiettivi precisi e circoscritti, mentre alle Regioni toccherebbe un’organizzazione locale coerente con questo piano nazionale».

Anche la promozione del “turismo Italia” e del Made in Italy sul piano internazionale verrebbe così agevolata da una strategia organica e coordinata che sappia riconoscere, raccogliere e mettere a sistema i piani di promozione elaborati dalle Regioni, i quali devono essere il più possibile inclusivi delle varie realtà presenti sul territorio per garantire al turista un’offerta chiara e semplice per valorizzare al meglio i nostri punti di forza territoriali.

Dure le parole del Consigliere regionale Michele Cammarano “basta considerare il turismo come l’ultima ruota del carro della nostra economia. Abbiamo bisogno di una programmazione unitaria per tutto il territorio nazionale che definisca le priorità e gli obiettivi.

La Regione Campania ha già dimostrato di non saper programmare nulla visto che è l’unica in Italia senza piano triennale.

Pensare di essere solo il Bel Paese non basta più. La concorrenza mondiale e spietata e se non ci organizziamo continueremo a scendere nella classifica dei paesi più visitati.

Come primo effetto di questa strategia – concludono – eviteremo il finanziamento della festa dei cornuti senza alcuna ricaduta economica sui nostri territori

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