BATTIPAGLIA. Nel pomeriggio di oggi è stata emessa la sentenza di primo grado sull’omicidio di Natalino Migliaro. Il romeno Ionut Alexa, accusato di aver ucciso a bastonate il 33enne battipagliese e di aver violentato la ragazza, è stato condannato, in primo grado, all’ergastolo.
I fatti risalgono al 4 ottobre 2014: i due si erano appartati in via Idrovora, sul litorale battipagliese, quando all’improvviso una coppia di uomini incappucciati aggredì loro con inaudita violenza.
Gli inquirenti sono riusciti a risalire ad Alexa grazie all’esame del Dna. Nessuna traccia, invece, del complice. Alexa continua a sostenere la tesi secondo la quale sarebbe innocente.
«Sono stato incastrato. Sul luogo hanno lasciato tracce del mio sperma prelevato da un preservativo abbandonato nei dintorni dopo che ebbi un rapporto con una prostituta». Una tesi che non ha mai convinto il pm.
Al termine di una delle udienze Ionut avrebbe addirittura minacciato di morte i giudici dicendo «vi ucciderò tutti». In attesa di un eventuale ricorso, che presumibilmente ci sarà, l’uomo di nazionalità rumena è stato condannato al carcere a vita.
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