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Battipaglia, indagini sui tre palazzi abusivi: spuntano nuovi indagati, esaminati anche altri immobili

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Il blitz della Guardia di Finanza - Foto di La Città

Si continua ad indagare sui tre palazzi abusivi sequestrati nei giorni scorsi a Battipaglia: dopo i 13 soggetti già noti, spuntano nuovi indagati. I pm stanno esaminando anche altri immobili. Scure 110%: «Benefici illeciti». Lo riporta l’odierna edizione de La Città.

Battipaglia, indagini sui tre palazzi abusivi: spuntano nuovi indagati

Le indagini sulle villette che sarebbero state trasformate in condomini di sette e otto piani, secondo quanto ricostruito dalla Procura, non sono affatto terminate. Nel registro degli indagati compaiono ulteriori nomi: si tratta di persone che, al momento, non sono a conoscenza di essere sotto esame da parte degli inquirenti. In altre parole, nel procedimento che mercoledì mattina ha portato all’esecuzione del decreto di sequestro preventivo di tre edifici, uno situato in via Baratta e gli altri due in via Olevano, ci sono ulteriori iscrizioni oltre a quelle dei 13 soggetti già noti (funzionari comunali, committenti, progettisti e titolari di imprese edili) ai quali è stato notificato l’avviso di garanzia.

Anche riguardo ad alcuni degli altri cinque interventi edilizi esaminati dall’ingegner Fabio Cafiero e dall’architetto Simona Penza, consulenti tecnici di Alessandro Di Vico ed Elena Cosentino, sarebbero emerse delle irregolarità, secondo quanto riportato dai pm a cui il procuratore capo, Giuseppe Borrelli, ha affidato il fascicolo d’inchiesta.

Stabili sotto sequestro

Il pericolo in mora, ovvero il rischio derivante da un ulteriore ritardo nell’applicazione dei sigilli sui tre edifici, è rappresentato dall’aggravio del carico urbanistico. Tuttavia, gli inquirenti sottolineano che per tutti gli stabili sotto sequestro (in tutti e tre i casi si procede per concorso in abusi edilizi in violazione dei permessi di costruire e, in due situazioni, anche per falso ideologico) «i lavori sono ancora in corso, manca il requisito dell’abitabilità o, in ogni caso, non sono state completate le rifiniture».

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