BATTIPAGLIA. Terreni confiscati alla camorra o di proprietà del Comune di Battipaglia? Appare singolare il dibattito amministrativo e giudiziario che si è aperto sui terreni dove è stato costruito il nuovo edificio scolastico che ospita l’istituto “Sandro Penna“. Un contenzioso non di poco conto, se si considera che sui lotti ancora liberi il Comune vorrebbe realizzare altre opere, abbandonando i vincoli a cui sono legati i terreni sottratti alla criminalità organizzata.
La vicenda risale agli anni’70, quando i terreni di via Parmenide entrarono tra i beni di proprietà del Comune per effetto di una donazione dagli Ospedali Riuniti di Napoli. L’ente decise di realizzarvi una scuola, effettivamente sorta solo 40 anni più tardi.
Sulla proprietà di quei terreni, infatti, nacque un contenzioso tra il Comune di Battipaglia e la signora Maria Teresa Cavallo, che vantava diritti sulle superfici. Nel frattempo, gli stessi terreni furono ceduti ad una delle società dell’imprenditore battipagliese Antonio Campione, a cui, nel 2013, furono sequestrati e successivamente confiscati.
Nel frattempo, il Comune aveva vinto la causa contro la signora Cavallo, senza riuscire ad entrare effettivamente in possesso dei terreni per l’avvenuta confisca da parte dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni confiscati.
Al fine di velocizzare l’assegnazione dei terreni, due anni fa la commissione straordinaria strinse un accordo con la Prefettura e la Procura, decidendo di lasciare i terreni all’Agenzia.
La volontà dell’attuale amministrazione comunale, guidata dalla sindaca Cecilia Francese, oggi è diversa. Il Comune vuole acquisire i terreni al patrimonio, eliminando i vincoli della confisca, al fine di utilizzarli per progetti diversi rispetto a quelli previsti per i beni sottratti alla criminalità organizzata.
Di recente l’associazione Libera aveva commentato positivamente l’utilizzo dei terreni di via Parmenide per la costruzione della scuola “Penna”.