BATTIPAGLIA. Ascoltato dal Gip si è rifiutato di rispondere lo zio pedofilo di origini battipagliesi arrestato l’altro giorno a Roma. L’uomo, dopo l’interrogatorio di garanzia, è stato trasferito al carcere di Vallo della Lucania dove è stata disposta per lui una cella d’isolamento.
Le prove raccolte dai carabinieri della compagnia di Battipaglia sono schiaccianti: sul suo cellulare sono state rinvenute gallerie fotografiche con centinaia di elementi pedopornografici e diverse foto della nipote nuda, scattate all’insaputa di quest’ultima attraverso un’app per cellulari chiamata Cerberus.
Nata come antifurto, è stata ritirata dal mercato in quanto illegale e non solo permette di localizzare sempre il cellulare che si desidera ma anche di spiare conversazioni dello stesso, potendo essere anche “nascosta”. In questo modo il 50enne riusciva a ritrarre foto della ragazzina in atteggiamenti intimi.
Le foto in questione venivano poi trasferite sul suo cellulare ed usate come materiale di ricatto contro la ragazzina.