BATTIPAGLIA/CAPACCIO. In tutto sono 63 gli indagati coinvolti nell’inchiesta condotta dal Dda di Salerno per spaccio di droga, racket, usura e sfruttamento della prostituzione nella Piana del Sele.
Secondo i PM si tratta di una fitta rete di spacciatori riconducibili ad un’organizzazione criminale facente capo a Carmine Marino di Bellizzi, che aveva base in due club a luci rosse di Eboli e Battipaglia e in un bar di Capaccio. Lo sfruttamento delle lucciole veniva praticato per attrarre i clienti ed abbinare spettacoli e prestazioni hard allo smercio di droga. Episodi di usura e pizzo, invece, vengono fuori dalle dichiarazioni di un imprenditore capaccese, finito sotto strozzo e costretto a fuggire dagli usurai, ma non è l’unico caso: anche un ingegnere informatico, sempre di Capaccio, ed un distributore alimentari di Bellizzi.
A decidere in quanti andranno a processo, sarà il gup Pietro Indinnimeo nell’udienza del 20 ottobre che si terrà a Salerno.
