Un blitz dei Carabinieri del Nas nella serata di ieri, tra i locali della movida di Salerno, ha portato a chiusure di attività, sequestri e sanzioni per circa 1 milione di euro.
Blitz dei Nas nei locali della movida di Salerno: chiusure e sequestri
Ieri sera nel centro storico del capoluogo, i militari del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità, con l’ausilio di colleghi appartenenti diversi reparti, funzionari dell’Asl e agenti della Polizia Locale, hanno sottoposto a controllo igienico-sanitario numerosi esercizi commerciali, dediti alla somministrazione di alimenti.
Le ispezioni, eseguite da Largo Campo a piazza Sant’Agostino, hanno portato al controllo di oltre 30 esercizi tra pub, ristoranti, paninoteche e friggitorie. Le attività sono state svolte di intesa con la Procura della Repubblica di Salerno, al fine di garantire la sicurezza alimentare, anche in ragione del considerevole afflusso di persone che si registra in questo periodo, in occasione dell’evento internazionale Luci d’Artista.
Chiusi ad horas 6 locali che svolgevano attività in ambienti caratterizzati da gravi criticità igienico-sanitarie e strutturali. Elevate anche contestazioni penali ed amministrative nei confronti di ulteriori 6 attività.
Sequestrati oltre 1.000 chilogrammi di prodotti alimentari congelati, in parte caratterizzati da un pessimo stato di conservazione, in parte presentati come freschi agli ignari avventori e in parte non provvisti di alcuna tracciabilità. Sequestrati inoltre tavolini e sedie installati su suolo pubblico senza alcuna autorizzazione.
Controllati numerosi dipendenti degli esercizi, sono emerse varie posizioni di lavoratori in totale carenza assicurativa. In tal senso, i Carabinieri hanno comminato sanzioni amministrative per un totale di 34.850 euro. Rilevato anche l’impiego di cittadini extracomunitari senza permesso di soggiorno, con ulteriore sfilza di sanzioni amministrative elevate per un valore che supera i 50.000 euro.
Nel complesso, le sanzioni amministrative sfiorano il milione di euro, dei quali 50.000 riferiti agli alimenti.
[foto tratta dal gruppo Facebook “Figli delle Chiancarelle”]