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Camerota, Scarpitta assegna le cariche: ecco i nomi

CAMEROTA. Municipio rimesso a nuovo in occasione della presentazione del consiglio comunale alle 11.30. Scarpita da alcuni è stato già soprannominato “sindaco-sceriffo”. Ed ecco dunque coloro che andranno a formare l’assise cittadina per il prossime quinquennio.

Il consiglio

Il sindaco si è accomodato tra il segretario e il presidente del consiglio. Alla sua destra la maggioranza formata da Teresa Esposito, Domingo Ciccarino, Manfredo D’Alessandro, Giovanni Saturno, Josè Saturno, Vincenza Perazzo e Francesco Calicchio. Alla sua sinistra, invece, la minoranza: Pierpaolo Guzzo, capogruppo d’opposizione, Giancarlo Saggiomo ed Enzo Del Gaudio di ‘Camerota Riparte’.

Più in là l’unico consigliere di ‘Viva Camerota’, Orlando Laino. La permanenza in consiglio di Saggiomo è durata poco. Laino ha sollevato la questione dell’ineleggibilità dell’ex presidente dei parcheggi. La maggioranza ha specificato che la vicenda deve essere chiarita dagli organi competenti e per il momento Saggiomo non può prendere parte alle sedute di consiglio.

Quest’ultimo ha lasciato la sedia sottolineando «continua la campagna elettorale vergognosa» condotta da Laino che «si crede ancora di stare nelle piazze». Poi si è rivolto a muso duro anche contro la maggioranza. Si è preceduto con la convalida di tutti gli altri consiglieri, hanno votato quasi tutti a favore. Il dissidente Laino ha detto di «no alla convalida di Ciccarino, di Guzzo e di Saggiomo». Ma il suo voto è valso a poco.

Le cariche

La minoranza e la maggioranza hanno scelto coesi di assegnare a Giusy Cammarano il ruolo di presidente del consiglio comunale. Scarpitta ha nominato l’avvocato Francesco Calicchio, di Camerota capoluogo, vicesindaco. Il capogruppo di maggioranza, invece, sarà Manfredo D’Alessandro.

Gli assessori nominati dal sindaco sono: Teresa Esposito, Giovanni Saturno e Vincenza Perazzo. «In caso di vittoria delle elezioni nominerò un assessore per ogni frazione del nostro Comune» annunciò Scarpitta in campagna elettorale. Promessa mantenuta, dunque. Nel patto d’onore firmato dal gruppo ‘Terradamare’, veniva specificato anche che il vicesindaco doveva essere di un paese differente da quello del sindaco.

Così è stato. Il sindaco ha giurato, ha indossato la fascia e ha invitato i presenti a scattare una foto di gruppo: «sono il sindaco di tutti, anche di chi non ha votato la mia lista. Il mio unico obiettivo è quello di risollevare il Comune di Camerota. Il commissario prefettizio quando mi ha consegnato le chiavi dell’ente mi ha detto che stavo per prendere in cura un malato terminale. Il compito è arduo, ma tra cinque anni molti mi daranno ragione».

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