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Capaccio-Albanella, coltivazioni Ogm: controlli a tappeto della Forestale sul territorio

CAPACCIO. Agroalimentare: controlli a sorpresa della Forestale in diversi campi coltivati della Piana del Sele, in particolare nei comuni di Capaccio, Albanella ed Eboli.

Decine le verifiche a campione eseguite dal personale del Comando Stazione di Foce Sele, diretto dall’agente scelto Feliciano Ligrone, attraverso l’utilizzo di uno speciale kit, fornito dal Ministero per le Politiche Forestali, in grado di rilevare la coltivazione di OGM (organismi geneticamente modificati).

Circa una trentina i campionamenti eseguiti, principalmente campi di mais di aziende agricole e zootecniche di levatura industriale o comunque dedite alla distribuzione su ampia scala: nessuno ha dato esito negativo, dunque non vi è pericolo che sulle tavole salernitane, e non solo, dalla nostra area giungano prodotti provenienti da coltivazioni transgeniche, o comunque che vengano dati in pasto ad animali, specialmente bovini e suini.

Il Corpo forestale dello Stato sta conducendo a livello nazionale, dal 2013, importanti attività operative mirate a monitorare i campi coltivati, ad accertare le contaminazioni di polline OGM sulle colture convenzionali e ad applicare la normativa nazionale relativa al divieto di coltivazione, applicando la specifica norma sanzionatoria di tipo penale stabilita dal decreto legge n. 91 del 24 giugno 2014, che ha previsto nuove norme di diritto penale per chiunque violi i divieti di coltivazione di OGM: per i trasgressori, prevista la reclusione da 6 mesi a 3 anni e una multa da 10mila a 30mila euro.

È stato comprovato, infatti, con opportuni accertamenti di analisi, che quanti hanno introdotto sul proprio territorio la coltivazione degli OGM, a causa dell’inquinamento irreversibile che essi provocano in tutte le aree agricole, non riescono poi, in modo efficace, a produrre vegetali che ne siano privi.

L’attuale impianto normativo mira a garantire la tutela della qualità delle produzioni agroalimentari nazionali, eccellenza del Made in Italy, che in questo momento di forte recessione rappresentano una dei pochi settori nazionali in controtendenza e contribuiscono non solo alla stabilità sociale ed economica delle nostre campagne, ma indirettamente anche all’equilibrio dell’assetto idrogeologico dei territori.

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