CAPACCIO. Capaccio Paestum si, Capaccio Paestum no? Era stato questo il dilemma per Capaccio quando il Comune pensò di unire il toponimo di Paestum, tanto che fu necessario un referendum per far decidere ai cittadini che optarono per il “si”. Ma ora, a meno di un anno dal referendum, il comune di Capaccio perde il toponimo che richiama il noto sito archeologico dei Templi.
La decisione è giunta nell’ultimo consiglio regionale tenuto, nel pomeriggio di ieri, dal governatore uscente Stefano Caldoro che non ha ratificato la decisione dei cittadini capaccesi.
Soddisfatto il “Comitato per il no” che da sempre si è opposto alla denominazione Capaccio Paestum: «Da ieri il termine Paestum è abusivo – dichiarano dal Comitato – la Regione non lo ha ratificato e quindi da oggi in poi il Comune tornerà alla sua iniziale denominazione».
Per il Comitato ora è necessario ripetere l’iter per cambiare nuovamente denominazione e ottenere, dunque, l’ok da Comune, Provincia, Regione e cittadini.
Amareggiato il sindaco di Capaccio Italo Voza che ha dichiarato: «La ratifica era soltanto un atto tecnico a cui il Governo Regionale, rimasto completamente immobile negli ultimi tempi, non ha provveduto». «Il referendum – aggiunge il primo cittadino – era stato finanziato dall’ente regionale con centoventimila euro dunque non credo che si debba ripetere l’intera procedura, c’è una espressa volontà popolare».
E contro il Comitato dice, ironicamente: «Va bene così in effetti il toponimo Paestum dequalificava un territorio». «Però – avverte Voza – continueremo ad usare questo nome in occasione di manifestazioni ed eventi».