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Capaccio, i “Cittadini 5 Stelle” a sostegno di Bernardi

CAPACCIO PAESTUM. Come riporta il portale “StileTv”, in una nota diffusa dagli attivisti, i “Cittadini 5 Stelle” capaccesi saranno (per le Amministrative 2017) a sostegno del candidato a sindaco, Antonio Bernardi: «Attaccamento cronico alla poltrona: l’ex sindaco di Giungano prende a piene mani i consigli del suo mentore, Franco Alfieri -si evince da una nota dell’attivista Ernesto Franco-. Il duo, che si propone di governare a Capaccio Paestum, non abbandonano mai la poltrona di sindaco, ma la mettono in stand by… così, nel caso non si venga eletti, si ritorna a fare il sindaco. Come fu ad Agropoli, ora è il caso di Giungano. E come l’opposizione comunale asserisce, i cittadini di Giungano dovranno anche pagare le spese legali e, casomai, anche i danni. Stavamo scarsi a sindaci in conflitto d’interessi… ora li importiamo. La farsa, perché di farsa si tratta, non ha credibilità, perché uno che è stato sindaco per 14 anni del suo paese natale, dov’è stata approvata qualunque cosa, viene bocciato un solo progetto, quello suo! Come biglietto da visita, non c’è male. Come dicevo qualche settimana fa, ci sono due modi di fare le cose, questa è fatta male. Allego, di seguito, la dichiarazione messa agli atti dal gruppo consiliare di minoranza di Giungano, composto da Massimo Comunale, Antonio Di Napoli e Giuseppe Francia che, nella seduta del Consiglio comunale del 22 marzo scorso, hanno abbandonato l’aula per protesta.

Non è tanto tempo che ci occupiamo della politica del nostro comune, ma siamo sicuri che in tutti questi anni di amministrazioni democratiche non si era mai arrivati a questo punto, che secondo noi rappresenta una delle pagine più buie della politica Giunganese. Infatti, siamo qui oggi ad avviare la celebrazione ed ufficializzare un imbroglio, un falso amministrativo, ideato e pianificato nel tempo, per consentire al sindaco di candidarsi nel Comune di Capaccio, senza dimettersi dalla sua attuale carica qui a Giungano. Il sindaco, ha chiesto un permesso per costruire, che sapeva già di non poter ottenere, e con la complicità del responsabile del servizio tecnico, ha fatto costruire in parte l’iter amministrativo, per arrivare al diniego del permesso. Dopo di che, ha presentato ricorso al TAR, mettendosi in lite con il Comune. Il tutto, per farsi dichiarare incompatibile da questo Consiglio comunale, quindi decadere dalla carica e potersi candidare nel comune di Capaccio. Nello stesso tempo, non dimettendosi, evitare la nomina di un commissario prefettizio, e far restare in carica il vice-sindaco, la Giunta e il Consiglio, fino alle prossime elezioni. Un sotterfugio, una furbata amministrativa. Esistono i cosiddetti furbetti del cartellino, che abbiamo visto timbrare in mutande. Noi qui abbiamo il furbetto della candidatura, capace di inventarsi un contenzioso con il Comune e mettersi in lite con i propri uffici. Una vera e propria vergogna, che probabilmente si trasformerà anche in beffa.

Perché adesso il Comune dovrebbe resistere in giudizio quindi nominare un avvocato e ovviamente pagargli l’onorario. Dopo di che, siccome l’iter di diniego, non è stato seguito correttamente, come dice l’avvocato del sindaco, è probabile che il comune perderà il ricorso al TAR, e quindi dovremo anche pagare al sindaco le sue spese legali e gli onorari di giudizio. Ha pianificato anche questo, come al solito per lui un vero e proprio affare. Ancora una volta, ha piegato alla sua volontà e ai suoi interessi, l’intera maggioranza, che assecondando questo imbroglio, consentirà a lui di non dimettersi e nello stesso tempo consentirà a voi di restare aggrappati alla vostra poltroncina. Un patto equo e solidale fra sindaco e maggioranza. Un’azione messa in piedi e pianificata nel tempo, che dimostra il totale disprezzo delle istituzioni e delle regole amministrative. Un’azione con cui, la volontà popolare viene violata e calpestata, presa in giro. Gli elettori hanno eletto un sindaco ed ora grazie a questi inciuci, si troveranno ad essere governati da chi non hanno eletto per questo. Noi non riconosceremo alcuna legittimità politico-amministrativa a questa maggioranza consiliare, alla giunta e al vicesindaco, che di fatto resteranno in carica grazie a questo imbroglio amministrativo, che ci riserviamo di denunciare alle autorità competenti. Noi non ci stiamo a questa farsa, e pertanto non parteciperemo alla votazione. Consegniamo questa nostra dichiarazione agli atti del Consiglio e in forma di protesta lasciamo l’aula consiliare».

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