CAPACCIO PAESTUM. La Corte di Appello di Reggio Calabria (n.727/2006), resa definitiva il 2 dicembre 2009 dalla Suprema Corte di Cassazione, si disponeva a carico di , residente in Capaccio Paestum alla Via Nettuno, la confisca di un fabbricato sito in località Licinella, di circa 400 mq con annesso appezzamento di terreno di natura agricola.
Lo sgombero forzoso di tali beni è avvenuto il 7 dicembre 2016 in danno della legittima ed unica proprietaria di tali immobili, ovvero della signora Rosetta Protta, moglie non convivente del Caroccia, ad opera dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), al fine di destinare i medesimi in uso alla Stazione dei carabinieri di Capaccio Paestum.
Come racconta il portale StileTv, in data 21 dicembre 2016, la proprietaria, tramite il suo nuovo legale di fiducia, l’avv. Mario Valiante del foro di Salerno, presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria – sez. Penale, provava ad ottenere la revoca della confisca in esame. In data 28 dicembre 2016, la Corte d’Appello reggina, con parere favorevole del Procuratore Generale, disponeva la sospensione della procedura esecutiva, dello sgombero e di ogni singolo atto, fissando l’udienza camerale per 20 aprile 2017 per un nuovo esame nel merito della vicenda, al fine di revisionare l’ordinanza precedente.