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Capaccio Paestum, assolto l’avvocato Giuseppe Bisantis: “Non favorì ‘ndrine”, richiesta di un maxi risarcimento

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L'avvocato Giuseppe Bisantis assolto

L’avvocato Giuseppe Bisantis di Capaccio Paestum è stato assolto definitivamente dall’accusa di favoreggiamento della ‘ndrangheta. L’indagine era stata avviata dalla Polizia della questura di Cosenza nel febbraio 2021 su incarico della DDA di Catanzaro, all’epoca diretta dal procuratore capo Nicola Gratteri. Lo riporta Stiletv.

Capaccio Paestum, assolto l’avvocato Giuseppe Bisantis

Con una sentenza depositata il 17 luglio 2024, la Corte d’appello di Catanzaro ha assolto definitivamente l’avvocato Giuseppe Bisantis di Capaccio Paestum da tutte le accuse, incluso il reato di favoreggiamento reale, che era stato riqualificato in fase di giudizio abbreviato, con la motivazione che “il fatto non sussiste”. La motivazione della sentenza sarà depositata entro 90 giorni, termine che potrebbe essere ulteriormente prorogato. L’indagine era stata avviata dalla Polizia della questura di Cosenza nel febbraio 2021 su incarico della DDA di Catanzaro, all’epoca diretta dal procuratore capo Nicola Gratteri.

Con la recente pubblicazione della motivazione, i giudici hanno confermato la posizione difensiva, chiarendo che l’avvocato Bisantis, coinvolto in una vicenda caratterizzata da accuse infamanti, si è limitato a svolgere il suo lavoro di avvocato. Il Collegio spiega che l’attività del legale salernitano è consistita nell’eseguire un incarico professionale di natura civile, per il quale era stato adeguatamente compensato da uno dei coimputati, agendo quindi per ottenere un profitto “proprio” e non per “favorire” altri. Inoltre, la Corte sottolinea che non si può attribuire a Bisantis nemmeno il reato di truffa, anch’esso ipotizzato, poiché, come chiarito dalla difesa, la condotta a lui attribuita si colloca inequivocabilmente in un periodo successivo alla commissione di tale reato, escludendo così anche l’ipotesi di concorso nel medesimo.

Il processo

Durante il procedimento, la Corte di Cassazione ha severamente criticato l’errore della Procura di Catanzaro, che aveva annullato le intercettazioni contenenti una conversazione tra il professionista e il cliente, finalizzata all’eventuale ottenimento del mandato professionale, su cui si basava la grave accusa nei confronti dell’avvocato.

La Corte di merito ha assolto definitivamente l’avvocato capaccese Bisantis, con una formula liberatoria ampia, dichiarando che “il fatto non sussiste”. Tuttavia, il professionista ha subito gravi danni alla propria reputazione e si riserva il diritto di agire per tutelare la propria immagine e per ingiusta detenzione, richiedendo un risarcimento consistente in sede civile. Bisantis fu inizialmente posto agli arresti domiciliari e successivamente soggetto all’obbligo di firma. Tornò in libertà sette mesi dopo, nel settembre 2021, grazie a una sentenza della Cassazione che accolse il suo ricorso contro la decisione del Riesame di mantenere i domiciliari, sottolineando l’assenza di prove concrete di collusione con le attività delle ‘ndrine.

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