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Comune di Capaccio Paestum insolvente, a rischio gli stipendi dei lavoratori impegnati nel settore dei rifiuti

Sarim

immagine di repertorio

A causa dell’insolvenza del Comune verso la Sarim, la società ha comunicato l’impossibilità di garantire il pagamento degli stipendi di ottobre, in scadenza per il prossimo 15 novembre. La Fiadel Salerno Sud, dunque, si schiera a difesa dei lavoratori e invita il Comune di Capaccio e la Sarim a intervenire immediatamente per evitare gravi disagi ai dipendenti e alle loro famiglie, oltre che per garantire la continuità dei servizi essenziali.

Capaccio Paestum, a rischio gli stipendi dei lavoratori impegnati nel settore dei rifiuti

La Fiadel Salerno Sud esprime preoccupazione per la difficile situazione che stanno vivendo i lavoratori impiegati nella raccolta e nello spazzamento dei rifiuti nel Comune di Capaccio. A causa dell’insolvenza del Comune verso la Sarim, la società ha comunicato l’impossibilità di garantire il pagamento degli stipendi di ottobre, in scadenza per il prossimo 15 novembre.

Sul caso Davide Sapere, dirigente sindacale della Fiadel Salerno Sud, è stato chiaro: “Abbiamo ricevuto una comunicazione ufficiale dalla Sarim, in cui ci informano che la mancata erogazione dei fondi da parte del Comune di Capaccio sta mettendo a rischio la regolarità degli stipendi per i lavoratori che quotidianamente garantiscono la pulizia e il decoro della città.”

“Siamo estremamente preoccupati per il clima di incertezza che si sta diffondendo tra i lavoratori – ha continuato Sapere -. Chiediamo un incontro urgente con il Comune per garantire che i dipendenti ricevano le loro retribuzioni nei tempi previsti. Se non otterremo rassicurazioni, saremo costretti ad avviare le procedure per la risoluzione dei conflitti presso la Prefettura di Salerno”.

La Fiadel Salerno Sud, dunque, si schiera a difesa dei lavoratori e invita il Comune di Capaccio e la Sarim a intervenire immediatamente per evitare gravi disagi ai dipendenti e alle loro famiglie, oltre che per garantire la continuità dei servizi essenziali.

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