Il genere Larix decidua (quello presente in Italia), a cui appartiene il larice delle nostre vallate alpine e dell’Appennino campano, conta circa una quindicina di specie di conifere di dimensioni medie che hanno una buona diffusione lungo lo Stivale italiano allo stato selvatico.
I larici sono una sempreverde che cresce a quote elevate, superiori ai 2500 metri e si tratta di una specie secolare che può giungere fino a 800 anni di vita. Scopriamo in questa guida quali sono le principali caratteristiche delle larici dove possiamo rinvenire “macchie” di conifere nella Campania, in particolare nelle province di Salerno ed Avellino.
Larici: caratteristiche dell’elegante conifera sempreverde
I larici sono un tipo di conifere sono di dimensioni medie (caratteristiche delle zone fredde), rinvenibili nelle foreste di Canada, Stati Uniti, Russia ed Europa centrale, ma anche nei paesi a clima mediterraneo, prospicenti le acque del Mare nostrum.
Non è difficile incontrare “macchie” di larici anche nel Sud della Francia e nel Meridione italiano dove vengono coltivati per la velocità di sviluppo e per l’ottima qualità del loro legno.
Di colore misto tra la tonalità del rosso e del bianco, il legno di queste conifere è molto resistente ed è per questo che se ne fa un uso strutturale: tetti di legno o costruzione di mobili ed oggetti di arredo delle case moderne.
Rispetto alle altre conifere, i larici sono alberi molto eleganti, che si caratterizzano per i lunghi aghi, riuniti in piccoli mazzetti, di colore verde chiaro.
Le foglie di queste longeve conifere sempreverdi sono piante caduche, e durante la stagione autunnale, tutti i loro aghi si caratterizzano per il loro colore arancione brillante. Si pensi ai Monti Picentini, nell’area di Avellino e di Salerno: qui è possibile visionare e rimanere affascinati dai bellissimi scorci paesaggistici da cartolina.
Con l’avanzare della stagione invernale, i lunghi aghi cadono e gli alberi rimangono spogli. Queste conifere producono anche infiorescenze maschili e femminili: quelle femminili si notano perché nella maggior parte delle specie presentano ipsofilli ampi di colore rosato pallido o rosa acceso.
Con l’impollinazione, i fiori femminili dalla forma ovale e allungata di colore rosso producono piccole pigne che rimangono a lungo sull’albero.
Larici in Campania: gli studi sulla biodiversità botanica
L’Italia, si sa, è ricca di bellezze naturali che fanno invidia al mondo ma, tra le tante meritevoli di menzione c’è il Parco dei Monti Piacentini che, esteso su 64.000 ettari e diviso tra le province di Salerno ed Avellino, rappresenta il gruppo montuoso più importante dell’Appennino Campano.
Dal punto di vista climatico, la regione è caratterizzata da piogge abbondantissime e frequenti e la vegetazione ripropone, per lo più, copertura di bosco ceduo misto che si alterna ai castagneti da frutto. Il clima rigido permette anche la fitta presenza di faggeti, ma, l’area protetta si distingue anche per la straordinaria presenza dei larici, alberi che possono raggiungere anche i 50-60 metri di altezza. I larici sono le uniche conifere con aghi sempreverdi che, nelle stagioni invernali, perdono le foglie.
Questo albero appartiene alla famiglia delle Pinacee e la sua esclusività è dovuta anche alla presenza di un fungo, chiamato Suillis Grevillei, che apre agli studi sulla biodiversità botanica. Ma, giustamente, potrete chiedervi come mai queste piante abbiano trovato terreno fertile anche in Campania? Le ipotesi sono tante e tutte diverse ma – ad oggi – non c’è una risposta universalmente valida e, attualmente, possiamo solo aprirci allo studio di queste conifere per scoprire ulteriori informazioni che potrebbero ritrovare i “tasselli” mancanti e dirci qualcosa in più sulla loro storia.
La forza dei larici la si rintraccia – anche – nel fatto che essi siano una specie “pioniera” con la capacità di adattarsi ad un determinato ambiente, sopravvivere e ri-colonizzare lo stesso terreno.