Il carcere di Fuorni è al collasso. La denuncia arriva dall’avvocato Fiorinda Mirabile, che sottolinea i disagi maggiori nella sezione femminile.
Carcere di Fuorni al collasso. Disagi maggiori per la sezione femminile
Liti, figli sottratti e rivolte. Sono circa 41 le donne che vivono particolari condizioni di disagio presso la casa circondariale di via del Tonnazzo.
Fuorni è una vergogna tutta italiana. La situazione è rimasta immutata dal 2015, anno della mia ultima visita. C’erano danni strutturali e ci sono stati interventi dopo i nostri solleciti. Ma i problemi restano nella gestione e nei programmi di rieducazione.
Le criticità peggiori si vivono nella sezione femminile, dove vivono 41 donne. Ho trovato madri a cui sono stati sottratti i figli. Una di esse mi ha riportato una cosa gravissima: è stata condannata in primo grado con l’accusa di aver favorito lo spaccio di minori.
E’ però in attesa di appello ma suo figlio è stato già dato in adozione. Con altri due gradi, se la donna dovesse essere assolta in cassazione non potrà comunque riavere suo figlio.
La donna andava condotta presso l’Icam e messa insieme al figlio per garantire l’affettività: siamo arrivati a livelli assurdi. Si pensa soltanto a punire e non a porre rimedio. Le carceri così perdono il valore rieducativo. La donna mi ripeteva di aver perso il diritto di essere madre: non viene concessa una seconda possibilità a nessuno.
Abbiamo trovato celle iperaffollate soprattutto nei primi piani, perdite, umidità. Una cella completamente invasa d’acqua. Hanno spostato i letti per farci vedere che era tutto bagnato. Le persone davano segnali di bronchite. Non si capisce il perché le persone restino in quella cella e chissà per quanto tempo ancora verseranno in queste condizioni.
Il reparto femminile era in stato d’agitazione. Erano 41 donne in rivolta: una donna presentava un vistoso ematoma sulla gamba, perché in una rissa aveva difeso un agente. Si litiga anche tra detenuti. Per la donna la detenzione è ancor più pesante, è quasi contro natura, va curata la sezione femminile.
Una persona mi ha mostrato un documento che segnalava la sua condizione di individuo affetto da schizofrenia e paranoia: c’è incompatibilità con la detenzione. Il direttore mi ha detto che sono decisioni che competono al magistrato, ma certamente l’uomo non può restare lì.
FONTE: Le Cronache