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Pecoraro Renna, carcere duro confermato per Francesco Mogavero

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio conferma il carcere duro per Francesco Mogavero. Il boss viene considerato ancora “un elemento di spicco del clan camorristico Pecoraro-Renna e tale consorteria criminale risulta tuttora attiva tra il Comune di Pontecagnano e l’area territoriale della Piana del Sele” come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Pontecagnano, confermato il carcere duro per Francesco Mogavero

Un provvedimento messo nero su bianco dal ministro della Giustizia, confermando la misura del carcere duro per il boss condannato in appello a 30 anni di reclusione per il delitto Autuori. Dunque, la misura applicata nel 2018, non viene revocata. La stessa misura fu applicata anche nei confronti di Sergio ed Enrico Bisogni.

Nel provvedimento ministeriale viene sottolineato il pieno inserimento del boss nel clan, ponendo l’accento sul collegamento, che “deve ritenersi costante, anche per l’assenza di ogni elemento in senso contrario con la parte dell’organizzazione operante all’esterno del carcere, collegamento che non è venuto meno per il solo fatto della detenzione“.

Inoltre, la Dia – secondo il ministro – ha messo in evidenza come Mogavero sia considerato un elemento di vertice dei Pecoraro-Renna. Infine, insieme ai fratelli Bisogni, avrebbe assunto un ruolo primario all’interno dell’organizzazione camorristica Giffoni.

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