Eboli, emergono nuovi dettagli dall’inchiesta sul neo eletto sindaco Massimo Cariello: era l’11 dicembre dello scorso anno quando Cariello svelava al consigliere comunale Giuseppe La Brocca gli argomenti che sarebbero stati l’oggetto della prova selettiva, a cui partecipava la figlia del consigliere, per un concorso al Comune di Cava de’ Tirreni. Era stato Francesco Sorrentino, funzionario del comune metelliano, a riferirgli i quesiti. Una volta trascritto il nominativo di colei che avrebbe dovuto superare la prova selettiva fissata al 23 dicembre, chiede come contropartita di «impedire che Salvatore Memoli diventasse presidente del Cda del Consorzio farmaceutico» di cui Sorrentino era direttore generale.
Cariello, i dettagli dell’inchiesta
Sorrentino prometteva al sindaco di Eboli che dopo l’Immacolata sarebbe andato a fargli gli auguri e in quell’occasione gli avrebbe comunicato gli argomenti che la candidata doveva studiare. Poi se la vedeva lui, ipotizzando – Sorrentino – la «possibilità di modificare direttamente l’elaborato… Meglio che scrive essa e poi aggiusto io».
Dopo l’incontro, i due si accordano che per i telefoni non ne avrebbero parlato mai, suggellando il patto con la frase pronunciata dal Sorrentino «io mi sono preso in carico quella cosa che mi hai detto, pigliati in carico la mia sorte».
Un secondo incontro tra Sorrentino e Cariello si terrà l’11 dicembre 2019 quando verrà consegnato al primo cittadino uno scritto contenente gli argomenti da riferire alla candidata e fornendo indicazioni su come redigere l’elaborato: «Puoi stare certo che sono queste quattro domande e le deve scrivere a penna rint a natu foglio, chiaro…?». Il giorno dopo Sorrentino chiama Cariello dicendogli di essere stato contattato da un comune conoscente per la stessa «procedura» e, fatto mente locale, il sindaco rispondeva «ho capito, vabbè fai la stessa cosa poi se la giocano…». E Sorrentino prometteva lo stesso trattamento di favoritismo.
Le dichiarazioni di Memoli
Lo stesso Salvatore Memoli è stato sentito dagli inquirenti, il quale ha confermato «i rapporti deteriorati con il Sorrentino», producendo quest’ultimo una serie di atti amministrativi che erano «decisamente ed inspiegabilmente contro di lui (il Memoli)».
Salvatore Memoli afferma di essere «rispettosissimo del lavoro degli inquirenti. Sostengo le indagini non come Salvatore Memoli ma come cittadino perché mi metto nei panni di quelle persone che credevano in un posto di lavoro ma le cui procedure concorsuali ora sono state sospese in via cautelativa. Per trattare il mio siluramento ci sono andati di mezzo loro».