È stato accolto il ricorso in Cassazione sulla vicenda di Carmine Tartaglia. I fatti risalgono all’agosto del 2013, quando l’uomo fu aggredito con calci, pugni, sassate e sprangate da alcuni familiari a Colliano per questioni attinenti a divisioni di terreni. A seguito delle lesioni, Tartaglia fu ricoverato in rianimazione con prognosi riservata all’ospedale di Oliveto Citra, con lesioni personali giudicate guaribili in 30 giorni. Tra le ferite riportate, la frattura del maxillofacciale e diversi traumi su tutto il corpo. La famiglia Tartaglia è stata difesa in giudizio dagli avvocati Daniele Olivieri ed Enrico Giovine.
Carmine Tartaglia picchiato dai parenti: la sentenza della Cassazione
Quattro dei cinque familiari finirono agli arresti domiciliari con l’accusa di tentato omicidio. Successivamente il fatto reato venne derubricato in lesioni personali aggravate. All’udienza preliminare, D.V. e A.M. furono giudicati con rito abbreviato e condannati dal GIP alla pena di anni 2 mesi 2 di reclusione, pena poi confermata in appello.
Rito ordinario per altri tre: uno di loro fu condannato a 3 anni, un altro a due anni ed otto mesi. La terza imputata, invece, fu assolta per non aver commesso il fatto.
La vicenda giudiziaria
Successivamente, la Corte d’Appello di Salerno accolse parzialmente la richiesta di riduzione di pena da parte di due degli imputati, arrivando alla pena di 1 anni e 9 mesi per uno e 1 anno ed 8 mesi per l’altro. L’avvocato Daniele Olivieri ha presentato ricorso in Cassazione, affidato alla 5^ sezione penale. L’udienza pubblica si è tenuta lo scorso 11 maggio, arrivando all’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata per intervenuta prescrizione del reato facendo salve le statuizioni civili e nulla prevedendo sulle spese per la parte civile del terzo grado di giudizio.