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Caso Anastasio, Sinistra Italiana: «dalla farsa al melodramma»

PONTECAGNANO. L’arresto di Antonio Anastasio continua a tenere banco. Un intreccio tra politica e camorra venuto fuori grazie all’operato dei carabinieri di Battipaglia, guidati dal capitano Erich Fasolino, che ha portato all’arresto di diversi affiliati del clan Pecoraro-Renna intenzionati a mettere le mani su Palazzo di Città. Ed Antonio Anastasio, stando a quanto si apprende dalle intercettazioni, avrebbe dovuto fare da ponte. L’ex esponente di Fratelli d’Italia avrebbe dovuto intimidire il consiglieri di maggioranza Bellino con l’intento di far cadere la Giunta Sica che si regge su un solo consigliere di scarto.

«Nel nostro comune continua a tenere banco la cronaca giudiziaria che in varie forme coinvolge l’amministrazione con le inchieste a carico del sindaco Sica e di alcuni componenti della sua giunta e con il recente arresto del consigliere Anastasio. Siamo passati alla farsa della surroga al melodramma dell’arresto di Anastasio che ha scatenato la zuffa mediatica tra il sindaco e il capogruppo del PD. La vicenda che ha coinvolto Anastasio, identificato dal GIP come mandante delle minacce al consigliere di maggioranza Bellino, appare torbida vista la reazione da parte della minoranza tutta alla vista del consigliere Bellino in aula (così come riportato dalla stampa pubblicando parte delle relazione del GIP) e inoltre pone sotto diversa luce e pone diversi interrogativi l’assenza di due consiglieri di minoranza in quel consiglio comunale così delicato e che a suo tempo fu ritenuto solamente un caso» scrive Federico Arcangelo Marra, portavoce di Sinistra Italiana, in una nota».

Un rapporto, quello di Anastasio col Pd, che si era consolidato nell’ultimo anno, tramite la collaborazione con l’ex esponente di Sel Michele Ragosta e la candidatura alle provinciali nella civica “Davvero Centro” di Cobellis Ragosta, dove è risultato il primo dei non eletti. «Sarebbe opportuno che il PD chiarisse i rapporti avuti con Anastasio in questi anni visto che lo ha seguito nella vicenda della surroga e lo stesso si è candidato recentemente alla Provincia in una lista che fa capo ad un senatore del PD che oltretutto risulta dagli organi di stampa addirittura un suo dipendente. La commistione tra politica affari e criminalità ha ormai reso insostenibile il clima cittadino e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti. Anche se apprezziamo il lodevole gesto del consigliere Bellino nel denunciare le minacce ricevute, rimane comunque negativo il giudizio sull’azione politica dell’attuale maggioranza che sul caso Anastasio vorrebbe cavalcare la vicenda per ripulire la sua immagine politica, ribaltando meschinamente sulla minoranza certi comportamenti. A noi non piace speculare sui problemi giudiziari in corso, che seguiranno il loro iter e determineranno colpe o assoluzioni, ma preferiamo occuparci del futuro della nostra comunità continuando a incalzare l’amministrazione sugli atti che non condividiamo e sulle inadempienze che stanno danneggiando il territorio e la vita di tutti i cittadini di Pontecagnano Faiano. Non condividiamo le richieste di scioglimento del consiglio comunale sbandierando motivi giudiziari, piuttosto la Comunità ne avrebbe diritto per motivi politici. Qualora ci fosse la richiesta di scioglimento del Consiglio per infiltrazioni mafiose sarebbe una sconfitta, non una vittoria» conclude l’esponente di SI.

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